Sant’Arpino. Alleanza Democratica “Le dimissioni di Dell’Aversana? Nient’altro che un gioco di potere”

Sant'Arpino      Riceviamo e pubblichiamo da Alleanza Democratica per Sant'Arpino.

" Vista l'assenza in consiglio comunale della consigliera Maria Rosaria Di Santo, a causa di improvvisi problemi di salute, ci sentiamo in obbligo di commentare quanto accaduto in merito alle dimissioni del sindaco Dell'Aversana.

La tragicomica vicenda del ritiro delle dimissioni di Dell’Aversana riporta alla mente un noto fatto di cronaca in cui i parenti di un'anziana signora tenevano nascosto il cadavere per continuare a riscuotere la pensione. Le condizioni di salute denunciate dallo stesso Dell’Aversana, infatti, all’atto della presentazione delle dimissioni, facevano presupporre un imminente tracollo psico-fisico per l’incapacità di fronteggiare il governo del paese, a cui aveva inutilmente dedicato tutte le proprie energie, essendo lo sforzo talmente immane da risultare “disumano”, anche a causa della “carenza del personale”.

In quel momento, insieme alla maggioranza dei cittadini, ci veniva spontaneo commentare.. ma se Dell'Aversana avesse dovuto amministrare città come Napoli, o Roma, quale sarebbe stata l’alternativa?? il suicidio??? Del resto, la scelta di candidarsi era stata fatta da lui (crediamo) liberamente. Nessuno gliel’aveva imposto, anche contro il parere dei familiari. Faceva il padre, il professore, lo storico, l’acculturato del paese e partecipava ai convegni a cui veniva invitato quale esperto conoscitore del territorio.

Lui ha scelto il programma amministrativo e lui ha scelto la squadra di assessori. Lui ha scelto di fare lo “Sceriffo di Nottingham”, mortificando ed accusando i suoi concittadini di essere degli “evasori” e sempre lui ha deciso di avviare la procedura del pre-dissesto, che ha portato la pressione fiscale a livelli insopportabili. E ora chi è che va in crisi??? Non è il cittadino disoccupato e senza reddito che non sa come provvedere ai bisogni della propria famiglia, ma proprio lui, benestante ed impiegato statale, che è causa ed origine dello sfacelo della macchina comunale, la quale, priva di una guida valida e competente, non riesce a dare spiegazione ai cittadini sull’aumento del canone acqua, pur avendo arruolato la tanto vituperata ex responsabile della IAP, la dottoressa Iovine, che nonostante in campagna elettorale venisse additata dallo stesso Dell’Aversana quale causa di tutti i mali, è stata assunta al rango di responsabile dell’ufficio tributi, perché in paese, secondo il giudizio del sindaco, non c’è personale competente!!!

Ma, di fronte a questioni di salute, era doveroso tacere e abbiamo taciuto, anche se non comprendevamo le implorazioni di “ritorno” di vari parenti ed amici, i quali ci apparivano, caso mai, insensibili nei confronti dello stato di salute di Dell’Aversana, che, addirittura, in un impeto di generosità finale augurava al suo successore ed al paese ogni bene!!!

Evidentemente, amministratori interessati, parenti ed amici, assidui frequentatori dei social net-work , più che al bene del paese e del sindaco aspiravano al loro bene!!! E l’epilogo della vicenda pare ci dia ragione. Infatti, nelle motivazioni di “ritorno”, la compassione scompare improvvisamente e, in contrapposizione ad un Dell’Aversana contrito, appare un Dell’Aversana alla carica con tanto di sciabola sguainata e, in soli dieci giorni, anche lo sforzo “disumano” necessario per amministrare il Comune, era diventato magicamente “umano” e finanche la “carenza di personale” era stata colmata, tanto da far gridare al miracolo!

Il “lieto fine”, però, attribuisce alla vicenda tutti i connotati di una vera e propria farsa stile “Fabulae Atellane”, con tanto di morale… la conservazione del potere !!! Del resto doti di teatralità Dell’Aversana le ha sempre avute e dimostrate, come pure la sua compagine, nella quale si annoverano veri campioni dell’opportunismo e dell’ipocrisia. Ma il pubblico dei cittadini non è rimasto entusiasta di questa squallida rappresentazione, anzi è disgustato per l’uso strumentale della “malattia”, per sporchi giochi di potere. Vergogna! ".

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