Cesa. Tentato omicidio dell’imprenditore Vincenzo Esposito. Condannati in appelli i fratelli Nicola e Salvatore Pota
Cesa. La Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli ha condannato i fratelli Nicola e Salvatore Pota, rispettivamente a 10 anni e 9 anni di reclusione per il tentato omicidio dell'imprenditore Vincenzo Esposito.
Si tratta di un episodio avvenuto a Cesa il 20 settembre del 2008, nell'ambito dello scontro tra i gruppi criminali dei "Caterino-Ferriero" contrapposti ad i Mazzara.
Per questa vicenda sono stati condannati già in via definitiva Michele Ferriero, considerato il mandante, e Luca Bove, quale "specchiettista".
I fratelli Pota sono considerati dalla DDa di Napoli gli esecutori del tentativo di omicidio, avvenuto nel mentre Esposito rincasava. Alcuni colpi di pistola furono esplosi mentre la vittima era in macchina, per fortuna, senza provocarne la morte.
In quel periodo vi era una "guerra" tra i due clan contrapposti, con omicidi e tentati omicidi, attentati dinamitardi che si susseguivano sul territorio.
Esposito fu colpito perchè ritenuto un imprenditore "non amico" del clan.
La vicenda è stata ricostruita, sulla base di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ma si basa pure sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luca Mosca, assolto per questo fatto.
La vicenda giudiziaria che riguarda i fratelli Pota ha fatto registrare ben due annullamenti della Corte di Cassazione.
La prima pronuncia di condanna si ebbe nel giugno del 2017, da parte del Gup del Tribunale di Napoli, a seguito di giudizio abbreviato.
Successivamente la Corte di Appello di Napoli, Sesta sezione, emise sentenza di assoluzione, decisione, questa annullata dalla Corte di Cassazione.
Gli atti ritornarono a Napoli, per un nuovo giudizio della Corte di Appello che, attraverso la Quarta sezione, nel novembre del 2021 emesi una nuova sentenza di condanna
La Sesta Sezione della Corte di Cassazione, nel giugno del 2022, ebbe ad annullare nuovamente la condanna, chiedendo alla Corte di Appello un nuovo giudizio, al fine di meglio chiarire la portata delle dichiarazioni del collaboratore.
Per cui il processo è stato trattato nuovamente dalla Corte di Appello di Napoli, questa volta dalla Terza sezione che, l'altro giorno, ha emesso una nuova senteneza di condanna.
Si attendono le motivazioni tra trenta giorni ed i difensori degli imputati, gli avvocati Carmine D'Aniello, Gaetano Laiso, Nicola Marino hanno già preannunciato un nuovo ricorso per Cassazione.
Esposito, parte offesa della vicenda, invece si è costituito parte civile nel processo attraverso gli avvocati Vincenzo Guida e Giovanni Midiocestomarco ed attende, per questo fatto, giustizia da ben 17 anni.