Cesa. De Michele replica a Primavera Cesana:”Pronto esposto contro incarichi illegittimi a Borzacchiello, la maggioranza usa soldi pubblici per le prebende”
CESA. Ha replicato alle accuse mosse dal gruppo Primavera Cesana, il direttore responsabile di Italianotizie Mario De Michele, con una nota inviata in redazione pochi minuti fa.
"Con grande stupore ho letto sulla vostra pregevole testata online il comunicato stampa di Nuova Primavera Cesana. - scrive De Michele - In modo del tutto strumentale e infondato si fa riferimento a un mio articolo contenente presunte frasi sessiste nei confronti di una non meglio identificata donna. Anche un bambino in fasce capirebbe che si tratta del tentativo di spostare goffamente l’attenzione su una questione farneticante e ridicola. Per “celeberrima signora del posto, insuperabile nelle ammucchiate in area”, peraltro citando il commentatore sportivo Sandro Piccini, ho semplicemente fatto riferimento alle donne del cerchio tragico dell’amministrazione comunale sempre pronte a partecipare alle baruffe social finalizzare a spargere odio e veleno in ogni occasione. Quelle donne che pur di difendere l’indifendibile, evidentemente per tornaconti personali o per legami politici, si rendono ridicole agli occhi dei cittadini. Come sempre, il finto moto di indignazione morale della compagine del sindaco Enzo Guida, oltre a suscitare ilarità, essendo stato il primo cittadino condannato in primo grado a 2 anni per stalking ai danni dell’allora moglie ed essendo imputato in un altro processo per maltrattamenti in famiglia sempre ai danni dell’allora consorte (non è una donna?), mira a spostare l’attenzione dall’ennesima vergognosa illegittimità compiuta dal comune di Cesa nel conferimento di incarichi professionali a persone “organiche” alla maggioranza, nello specifico al candidato di Nuova Primavera Cesana Antonio Borzacchiello. Determine, normativa e sentenze alla mano, il non eletto della lista di Guida ha intascato in modo illegittimo ben 17mila euro. Strano che su questo punto il sindaco e la sua squadra non si siano scandalizzati o non abbiano proferito parola. Sono soldi pubblici di cui ha beneficiato un soggetto senza diritto e privo di requisiti. Su questa scandalosa vicenda ho già predisposto un esposto che presenterò nella giornata di domani (23 luglio 2025) alla magistratura per le palesi e violazioni di legge e per l’utilizzo improprio di denaro pubblico, sperperato in prebende puntualmente distribuite a numerosi membri della maggioranza, a danno di professionisti locali penalizzati per non far parte del cerchio magico di Guida.
Tornando alla frase “incriminata”, faccio solamente presente che sarebbe come accusare Sandro Piccinini di alludere a contatti intimi tra calciatori quando si batte un calcio d’angolo e in area si formano “le ammucchiate selvagge”, espressione da lui stesso coniata e divenuta proverbiale. Con questa ridicola logica anche Piccinini sarebbe sessista, nel suo caso, nei confronti dei maschi. Tutti i lettori e tutti i cittadini di Cesa, esclusi quelli che vorrebbero buttarla in caciare per nascondere la verità dei fatti, hanno compreso il senso della mia frase che, ripeto, è riferita a quelle donne “tifose” di Guida che tramite i social partecipano a qualsiasi disputa pur di attaccare gli avversari politici. Se poi qualcuno ha la coda di paglia o è in malafede non è un problema dello scrivente. Basta un semplice esempio per smontare una polemica costruita ad arte: se in un articolo definisco, senza fare nomi, un politico ladro e il sindaco Guida si sente chiamato in causa, beh a quel punto è lui che reagisce in modo scomposto e inappropriato. Mica mi riferivo a lui. Non mi permetterei mai, considerata le sua unanimemente riconosciuta integrità morale. In ogni caso, a scanso di equivoci, ho rivisitato la frase tanto contestata e ho scritto testualmente: “Molto attivi sui social celeberrimi leoni da tastiera del posto insuperabili nelle “ammucchiate selvagge in area”. Finto problema risolto. Ora mi concentro sull’esposto alla magistratura contro gli affidamenti illegittimi conferiti ad Antonio Borzacchiello. Tanto si doveva".