Sant’Arpino. Un sequenzioscopio tedesco degli anni cinquanta arricchisce la mostra degli oggetti elettrici curata da Luigi Guida presso la scuola “Mondo Libero”

SANT'ARPINO. La già ricca e originale collezione di oggetti elettrici antichi della scuola “Mondo Libero” di via Montale si arricchisce di un nuovo, affascinante pezzo: uno strumento tedesco risalente agli anni ’50-’60, utilizzato per verificare l’ordine corretto delle fasi R, S e T in un sistema trifase.

La mostra permanente, curata con passione e competenza dall'esperto Luigi Guida, è ormai un punto di riferimento sul territorio per chi desidera conoscere da vicino l’evoluzione tecnologica che ha trasformato il nostro modo di vivere. Non si tratta solo di una raccolta di vecchi oggetti, ma di un vero e proprio viaggio attraverso la storia dell’elettricità e dell’innovazione, con apparecchiature che raccontano decenni di progresso scientifico e tecnico.

Il nuovo arrivo – un sequenzioscopio (o sequenzimetro) – sarà visibile al pubblico in occasione della prossima manifestazione annuale di dicembre, evento che ogni anno trasforma gli spazi della scuola in un museo dinamico e aperto alla cittadinanza, con visite guidate, dimostrazioni e attività educative.

Lo strumento, raramente visibile in contesti non specialistici, serviva a identificare la corretta sequenza delle fasi in un sistema trifase. Un dettaglio tecnico, certo, ma di importanza cruciale per il corretto funzionamento di impianti e macchinari industriali. Collegare le fasi in modo errato poteva infatti provocare guasti o inefficienze: il sequenzioscopio permetteva di prevenire questi rischi in modo semplice ma efficace.

Questo tipo di apparecchiatura – spiega Luigi Guida – ci ricorda quanto fosse fondamentale, già decenni fa, garantire precisione e sicurezza negli impianti elettrici. Portare strumenti così rari all’interno della scuola significa anche avvicinare le nuove generazioni alla storia della tecnologia con un approccio concreto e stimolante.

La collezione della scuola “Mondo Libero”, unica nel suo genere in ambito scolastico, continua così a crescere, offrendo un contributo significativo alla divulgazione scientifica sul territorio e mantenendo viva la memoria di un’epoca in cui la tecnica si costruiva pezzo per pezzo, con strumenti oggi dimenticati ma allora essenziali.

L’appuntamento è quindi per dicembre, quando gli spazi della scuola torneranno a trasformarsi in gallerie espositive, testimoniando ancora una volta come anche gli oggetti più piccoli possano raccontare grandi storie.

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