Sant’Arpino. Salvatore Lettera replica ad “Insieme”. “Coerenza o convenienza? Il gruppo Insieme smascherato: i fatti smontano la loro favola politica”.
Sant'Arpino. Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Salvatore Lettera.
"Ho letto con attenzione la replica del gruppo Insieme e prendo atto che, ancora una volta, invece di rispondere nel merito delle questioni sollevate, si è scelto di spostare il dibattito sul piano personale e dei toni. Io continuerò, come sempre, a parlare di atti amministrativi e di responsabilità pubbliche.
Sull’uscita dall’aula delle consigliere
Nessuno ha mai messo in discussione i motivi personali delle due consigliere, ma resta un fatto oggettivo: durante la discussione di un punto cruciale sul futuro lavorativo dei sei operatori ecologici, il gruppo “Insieme” non era presente in aula. Se l’assenza fosse stata nota, si sarebbe potuto chiedere – come ho ricordato – l’inversione dei punti all’ordine del giorno per affrontare subito la questione. Non è stato fatto.
E a chi parla di “riunione dei capigruppo”, ricordo che vi partecipano solo i capigruppo. Io non lo sono: a rappresentarci c’era il nostro capogruppo. È l’ABC della politica: se non si conoscono nemmeno queste basi, allora siamo davvero alla frutta.
Sulla vicenda dei sei operatori ecologici
Il gruppo Insieme parla di video e dichiarazioni, ma non ha mai presentato un solo atto protocollato a tutela dei lavoratori. Io e il gruppo misto sì: interrogazioni, interpellanze, note ufficiali. Le parole volano, gli atti restano.
Sul Piano Urbanistico Comunale (PUC)
Leggere che avrei “mentito sapendo di mentire” fa sorridere. Io mi limito ai verbali: non ho mai votato contro il PUC, ma ero assente. Questo è un fatto verificabile negli atti del Consiglio comunale. Quanto alla “battaglia coerente” di chi oggi mi accusa, basti ricordare in una videointervista pubblica, il vostro Presidente Eugenio Di Santo annunciava l’intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica subito dopo l’approvazione del PUC in Consiglio Comunale. Di quell’esposto, tuttavia, non si è saputo più nulla. Per chiarezza, è bene ricordare che lo stesso Presidente aveva già presentato un esposto in occasione dell’approvazione del PUC in Giunta Comunale, coinvolgendo quasi tutta l’ex Giunta Dell’Aversana. Eppure, oggi siede allo stesso tavolo con quelle persone che aveva denunciato (compreso l’assessore ai lavori pubblici tutt’ora in carica insieme anche all’attuale capogruppo), tra cene di riconciliazione e tentativi di rimettere le querele. Solo che alcune di quelle querele non sono rimettibili, perché procedibili d’ufficio. Questa è la differenza tra chi usa la giustizia come arma politica e chi, come me, quando ha denunciato, non si è mai seduto a tavolo per conciliare su querele pesanti.
Sull’affidamento del servizio idrico ad Acquedotti S.c.p.A.
Ribadisco ciò che ho sempre detto: il mio voto favorevole iniziale fu coerente con la posizione dell’amministrazione di allora, ma ho cambiato posizione dopo aver preso conoscenza della Delibera ANAC n. 258 del 13 giugno 2023 e della sentenza del TAR Lazio, che hanno dichiarato illegittimo quell’affidamento alla società mista Acquedotti S.c.p.A. Non è un “cambio di idea per convenienza”: è il dovere di un amministratore che, davanti a un pronunciamento chiaro delle Autorità e dei giudici amministrativi, sceglie di difendere la legalità e l’interesse dell’Ente. La consigliera Coppola, invece, votò anch’ella a favore di quell’affidamento e oggi finge di non ricordarlo. E ciò che stupisce ancor di più è che non ha speso una sola parola sull’ Esposto presentato de un vostro membro del gruppo politico Arch. Romano e sulla natura illegittima della delibera Anac e della sentenza del Tar Lazio, nonostante sia un avvocato penalista, professionista che dovrebbe conoscere bene il peso giuridico di una delibera e di una sentenza. Ecco dove sta la vera mancanza di coerenza: il vostro gruppo politico e la vostra capogruppo si dichiarano contrari ad Acquedotti S.c.p.A., ma avete in squadra una consigliera che ha votato favorevolmente a quell’affidamento e non si esprime in merito alla questione. Questa è la differenza tra chi cambia idea per responsabilità e chi cambia versione per convenienza.
Sui “favori” e sui concorsi all’ASL
Il gruppo Insieme insinua di sapere come funzionano i concorsi all’ASL. A tal proposito, due cose vanno chiarite: primo, non devono certo domandarlo a me, perché non sono il Direttore Generale dell’ASL ma un semplice dipendente, e quindi non gestisco né concorsi né assunzioni; secondo, se qualcuno è davvero a conoscenza di irregolarità, vada in Procura e presenti un esposto. È un dovere, non uno slogan.
Quanto ai “favori in cambio” evocati, prima di parlare sarebbe meglio guardare in casa propria: è agli atti pubblici che il vostro Presidente Eugenio Di Santo del gruppo Insieme ha patteggiato una pena di 18 mesi per tentata induzione indebita a promettere utilità, in una vicenda legata ad appalti pubblici. Un fatto noto a tutti, non un’invenzione.
Voi che oggi parlate di “favori”, siete gli ultimi a poter dare lezioni di moralità. Fareste meglio a stare in silenzio.
E per chiudere, il gruppo Insieme si definisce opposizione, ma nei fatti è diventato il difensore d’ufficio dell’amministrazione Di Mattia, sempre pronto a giustificarne le scelte invece di controllarle. Io continuerò, insieme al gruppo misto, a fare l’unica vera opposizione: quella fondata su atti, trasparenza e coerenza. Chi vuole confrontarsi sui fatti, lo faccia pubblicamente e con gli atti alla mano. Chi preferisce i comunicati e i toni alti, continui pure: io preferisco alzare il livello".