Cesa/Sant’Arpino. Nuova segnalazione del gruppo “Misto” sulla mobilità di un dipendente comunale
SANT'ARPINO. Il gruppo consiliare "Misto" del Comune di Sant’Arpino, formato dai consiglieri Salvatore Lettera, Francesco Pezone e Domenico Cammisa, ha presentato un'integrazione al precedente esposto sulla procedura di mobilità volontaria che ha portato il dipendente Nicholas Lavino a trasferirsi dal Comune di Cesa a quello di Sant’Arpino per ricoprire il ruolo di Funzionario Specialista in Attività Amministrative (ex categoria D), a tempo pieno e indeterminato.
Con questo nuovo intervento, i consiglieri segnalano elementi ulteriori che – a loro giudizio – aggravano notevolmente la posizione dell'amministrazione coinvolta e rendono ancora più evidente la gravità della vicenda. L’attenzione si concentra principalmente su una contraddizione che emerge dalla documentazione ufficiale del Comune di Cesa. In particolare, la Delibera di Giunta n. 129 del 29 aprile 2025 autorizzava il nulla osta per il trasferimento di Lavino, indicando che il dipendente fosse assunto a tempo pieno e indeterminato. Tuttavia, nella Determina n. 627 del 16 giugno 2025, firmata dal responsabile del servizio Avv. Generoso Marrandino, si specifica invece che Lavino aveva un contratto a tempo indeterminato ma parziale, pari a 18 ore settimanali.
Per i consiglieri del gruppo Misto, tale incongruenza non può essere derubricata a semplice svista. Parlano apertamente di una falsa attestazione in atto pubblico, che mina la regolarità della procedura di mobilità. Non solo. Secondo i firmatari dell’esposto, la responsabilità della falsità non può non ricadere anche sulla Segretaria comunale del Comune di Cesa, che ha letto, approvato e sottoscritto la delibera contenente l'informazione ritenuta falsa.
Altro punto ritenuto dirimente riguarda il fatto che il Comune di Sant’Arpino aveva bandito la mobilità per un posto a tempo pieno, mentre il dipendente proveniva da un contratto part-time. Si tratta, secondo Lettera, Pezone e Cammisa, di una difformità insanabile che compromette l’intera procedura. Nello stesso atto con cui Cesa prende atto della mobilità, infatti, si ammette chiaramente la natura part-time del contratto di Lavino, pur dando seguito a un trasferimento verso un posto a tempo pieno. Una doppia verità che – si legge nell’integrazione – evidenzia un’irregolarità sostanziale, non una semplice anomalia formale.
Alla luce di queste nuove considerazioni, i consiglieri rinnovano la richiesta di intervento urgente da parte degli organi competenti affinché sia verificata la legittimità degli atti prodotti sia dal Comune di Cesa che da quello di Sant’Arpino. Ritengono indispensabile accertare se vi siano responsabilità individuali, anche di natura penale o erariale, tra coloro che hanno predisposto, approvato o sottoscritto gli atti in questione.
Il gruppo Misto ribadisce l’importanza di fare piena luce su una procedura che ritiene viziata da falsità e contraddizioni sostanziali. Un richiamo forte al rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa, con l’auspicio che le autorità preposte si attivino rapidamente per fare chiarezza su ogni aspetto della vicenda.