L’Enterprise Ariano Irpino torna sul tetto d’Italia: lo scudetto dell’atletica è anche una vittoria dei valori più autentici dello sport

ARIANO IRPINO. C’è un momento, nello sport, in cui il risultato smette di essere soltanto un numero su un tabellone. Un momento in cui una classifica diventa simbolo, in cui una vittoria racconta molto più di una medaglia o di uno scudetto cucito sul petto. È questo il senso più profondo del trionfo dell’Enterprise di Ariano Irpino, che ha conquistato il titolo di Campione d’Italia dell’atletica leggera maschile per la quarta volta nella sua storia.

Un risultato straordinario, arrivato a Brescia, al termine di una due giorni intensa e appassionante, che ha visto la formazione irpina prevalere con 175,5 punti, lasciandosi alle spalle due agguerrite rivali come l’Athletic Club Alperia(156,5) e l’Atletico Firenze Marathon (oltre 30 punti di distacco). Ma al di là della vittoria, questo scudetto è la testimonianza concreta di quanto l’atletica leggera, con la sua disciplina solitaria, con il suo tempo che non concede sconti, con la sua bellezza essenziale, sappia essere maestra di vita.

Sono tanti i protagonisti che hanno firmato questa impresa, e ognuno ha messo in pista un pezzetto della propria anima. Francesco Fortunato ha vinto la 10 km di marcia, dimostrando che la resistenza mentale vale quanto quella fisica. Francesco Pernici, con il suo trionfo negli 800 metri, ha corso con intelligenza e coraggio. Serghei Marghiev, nel martello, e Oskars Grava, nei 200 metri, hanno messo in campo potenza e lucidità. La staffetta 4x400 con Mboup, Lamba, Tiscenko e Pastors ha espresso il valore della coesione e della fiducia reciproca: uno corre per l’altro, tutti per la squadra.

Ma il successo si costruisce anche nei dettagli: nei secondi posti di Zane WeirGiovanni Faloci e Marius Vadeikis (due volte), nei terzi posti di PastorsMareks Arents e Janis Griva. Nessuno ha corso solo per sé. Ogni atleta ha portato con sé la responsabilità e l’orgoglio di rappresentare una maglia, una città, una comunità intera.

Dietro questo scudetto c’è un progetto sportivo serio, fatto di pazienza e visione. Ma soprattutto, c’è un’idea chiara: lo sport non è solo competizione, è formazione umana. L’Enterprise Ariano Irpino è prima di tutto un laboratorio di crescita, un luogo dove i giovani imparano che i sogni vanno inseguiti con disciplina, che l’eccellenza si costruisce con il lavoro quotidiano, che la sconfitta può essere un alleato prezioso, se accettata con maturità. In un’epoca in cui tutto si consuma in fretta, l’atletica ci ricorda il valore del tempo lungo, dell’attesa, del progresso costante ma silenzioso. È lo sport della solitudine e del gruppo, della tecnica e dell’istinto, della mente e del corpo. Ed è proprio lì, in questo equilibrio difficile, che si misura la grandezza di una squadra.

Complimenti ai campioni d’Italia: in pista avete vinto lo scudetto, ma fuori avete dimostrato che lo sport può ancora essere un faro acceso, un esempio di bellezza e verità.

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