Orta di Atella. Gli studenti della “Massimo Stanzione” a lezione di legalità con i carabinieri

ORTA DI ATELLA. Una mattinata dedicata alla legalità, al rispetto e alla consapevolezza digitale quella vissuta ieri, 16 ottobre 2025, dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Massimo Stanzione” di Orta di Atella.

Nell’ambito del progetto nazionale di promozione della “Cultura della Legalità”, frutto della collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, si è tenuto un incontro formativo incentrato sui temi del bullismo e del cyberbullismo, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sui rischi connessi a tali fenomeni e fornire loro strumenti concreti per difendersi e per comprendere le conseguenze di comportamenti illeciti.

Per motivi logistici, l’iniziativa si è svolta presso la sala consiliare del Comune di Orta di Atella, alla presenza di 140 studenti delle classi seconde e terze e di 8 docenti accompagnatori.

A portare il saluto dell’amministrazione comunale è stato il sindaco Antonio Santillo, che ha espresso viva soddisfazione per la lodevole attività dell’Arma a sostegno della scuola e delle istituzioni. Nel suo intervento, il primo cittadino ha anche ricordato i tragici fatti di Castel d’Azzano (Verona), nei quali hanno perso la vita tre Carabinieri nell’adempimento del dovere, invitando l’assemblea a osservare un minuto di silenzio in loro memoria.

L’incontro è stato guidato dal Capitano Daniele Petruccelli, comandante della Compagnia Carabinieri di Marcianise, e dal Luogotenente Antonio Di Resta, comandante della Stazione Carabinieri di Orta di Atella, i quali hanno dialogato a lungo con gli studenti, affrontando in modo chiaro e diretto i pericoli legati all’uso improprio dei social network e alla diffusione di contenuti offensivi o diffamatori.

La partecipazione dei ragazzi è stata vivace e attenta, con numerosi interventi, domande e riflessioni personali che hanno arricchito il confronto.

Nel corso dell’incontro, i relatori hanno ribadito il ruolo di prossimità dell’Arma dei Carabinieri alle comunità locali, sottolineando come la divisa non rappresenti solo un simbolo di repressione del crimine, ma anche una presenza di fiducia e sostegno costante per i cittadini.

“L’uniforme è amica – hanno ricordato i Carabinieri – e la collaborazione tra famiglia, e protagonisti positivi della società del futuro.”

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