Sant’Arpino e l’ambiente dimenticato, l’appello del Coordinatore di “Terra Mia” Giovanni Ciuonzo al sindaco Ernesto Di Mattia
(di Idio Urciuoli)
SANT'ARPINO. Di fronte al veleno, il silenzio non è più un'opzione. È questo, in estrema sintesi, il cuore del messaggio lanciato da Giovanni Ciuonzo, coordinatore del Movimento Ambientalista “Terra Mia”, al sindaco di Sant’Arpino, Ernesto Di Mattia. Un appello accorato, scritto con il tono familiare e sincero di chi conosce bene sia il territorio che il suo interlocutore, ma al tempo stesso con la fermezza di chi non può più accettare l'indifferenza verso una questione ambientale che si fa ogni giorno più grave.
Ciuonzo parte da una riflessione personale, quasi intima: una vacanza saltata, una casa che diventa rifugio e prigione, un’estate vissuta non tra il riposo e il mare, ma tra i roghi e l’aria irrespirabile. Racconta con lucidità e senza fronzoli cosa significa vivere a Sant’Arpino quando la terra brucia e i fumi tossici invadono i quartieri. Non è più solo una denuncia: è un grido.
Il tema è delicato ma concreto: i roghi tossici, una piaga che, nonostante gli sforzi delle istituzioni e il buon funzionamento – riconosciuto – del servizio di raccolta rifiuti, continua a minare la salute pubblica. Non si tratta di un problema tecnico o logistico, ma di una questione profondamente culturale, come lo stesso Ciuonzo sottolinea. Ed è proprio questa consapevolezza che rende le sue parole ancora più urgenti: non bastano i proclami, servono azioni sistemiche, coinvolgimento, confronto.
Nella sua lettera aperta, il coordinatore di "Terra Mia" pone anche una questione politica, seppur con tono rispettoso: esiste, a suo dire, una “unità di misura” variabile con cui vengono ascoltati i cittadini. Un’accusa nemmeno troppo velata a un certo favoritismo, o a una considerazione diseguale delle voci civiche, a seconda del peso sociale o politico. Un nodo che, seppur scomodo, andrebbe sciolto pubblicamente, in nome di quella trasparenza democratica che ogni amministrazione deve garantire.
Ciuonzo non si limita a puntare il dito. Richiama il sindaco Di Mattia alla responsabilità del dialogo, proponendo forum, dibattiti pubblici, momenti di confronto aperti e costanti. Il problema ambientale, insiste, va trattato come una priorità assoluta, e non come una nota a margine dei programmi amministrativi.
Il suo sfogo si chiude con una nota amara, quasi una rinuncia: “Non scriverò più una cosa simile”, afferma, visibilmente provato dalla sensazione di inascolto. Ma è proprio questo senso di solitudine civica, espresso da chi ha visto un genitore combattere contro una malattia devastante e si è trovato circondato non solo dai veleni nell’aria, ma anche da un silenzio istituzionale assordante, che merita oggi attenzione e risposta.
Non possiamo abituarci al veleno. Questa frase dovrebbe campeggiare all’ingresso di ogni aula consiliare, di ogni scuola, di ogni comitato di quartiere. Perché da qui passa il futuro di Sant’Arpino. E l’ambiente, come ha ben detto Ciuonzo, non può più aspettare.