Sant’Arpino. Ex Municipio, con “Siamo Tutti Luma” Luigi Massa trasforma i mostri interiori in arte


SANT'ARPINO. Diciotto tele, diciotto anni, un percorso di crescita: “Siamo tutti Luma”, la nuova personale di Luigi Massa a cura di Giovanni D’Alessandro, è un invito a guardare dentro sé stessi con sincerità, ironia e tenerezza.
La mostra, ospitata presso l’Ex Municipio di Atella in via Martiri Atellani, Sant’Arpino (CE) e realizzata in collaborazione con Fabula – laboratorio di comunità e la galleria Fatti d’Arte di Aversa, sarà visitabile dal 31 ottobre al 7 novembre 2025.

Protagonista del racconto visivo è Luma, un peloso mostro blu che diventa metafora delle nostre emozioni più intime: paura, fragilità, forza, gioia e dolore. Attraverso di lui, Massa costruisce un viaggio emotivo che si fa narrazione universale. Ogni incontro tra Luma e i “mostri colorati” che popolano le sue tele rappresenta una tappa di crescita, un confronto con sé stessi, un passo verso la consapevolezza.


L’artista parte da un’idea potente: i “mostri” che ci abitano non vanno fuggiti, ma riconosciuti. È soltanto guardandoli, ascoltandoli, che possiamo ridimensionarli e, talvolta, persino affezionarci a loro.
Massa si muove su un terreno che unisce psicologia, fiaba e introspezione junghiana. Come ricordava Carl Gustav Jung, l’integrazione dell’Ombra è un passaggio necessario per accedere al proprio sapere profondo, individuale e collettivo.
Luma diventa così un archetipo contemporaneo: un piccolo eroe che, come i protagonisti delle fiabe, affronta i propri draghi interiori per rinascere più consapevole.

Non a caso, il titolo stesso — “Siamo tutti Luma” — allude a una condizione comune, quella dell’essere umano sempre in bilico tra luce e oscurità, tra ciò che è formato e ciò che deve ancora evolversi.


Le opere in mostra — tutte acrilici su tela — raccontano questa esplorazione con un linguaggio pop, immediato e carico di simbolismo.
Tra i titoli: “Tutte queste cose passare”“Luma è sul filo e la gente vuol vedere cosa fa”“Pane e Coraggio”“Inseguivo una Stella”“Abbraccio il me di domani” e “Ascoltami”.
Ciascuna tela rappresenta una sfaccettatura del viaggio interiore dell’artista e, per riflesso, dello spettatore.

Una sezione speciale, “Le Allummate”, raccoglie 40 piccoli lavori (20x20 cm), mentre l’opera “Alice va nel mondo” sarà destinata a scopo benefico, segno della volontà di Massa di far dialogare arte e impegno sociale.


Nel percorso espositivo emerge una riflessione profonda sul concetto di “mostro”.
Come ricorda il curatore D’Alessandro, nella sua accezione originaria il monstrum latino non indicava soltanto l’orrido, ma un “segno” da interpretare, un richiamo dell’anima.
Essere inghiottiti dal mostro, nelle fiabe, coincide con il momento della trasformazione: è il passaggio che consente al bambino — e all’adulto — di affrontare la realtà con coraggio.


Con “Siamo tutti Luma”, Luigi Massa riesce a tradurre concetti psicologici complessi in un linguaggio visivo accessibile, poetico e profondamente empatico.
Le sue tele non spaventano: accarezzano, consolano, ricordano che anche le nostre paure hanno bisogno di essere viste.
Come gli eroi delle fiabe, Luma — e con lui ciascuno di noi — affronta i propri draghi non per distruggerli, ma per riconoscerli come parte del proprio cammino evolutivo.

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