Sant’Arpino. Istituto “Rocco-Cinquegrana”, oggi pomeriggio si passeggiata tra le vie dell’Antica Atella con la Dea Ops, antica divinità dell’abbondanza

SANT'ARPINO. Oggi, dalle ore 16.30, le cittadine e i cittadini del territorio atellano sono chiamati a partecipare ad una passeggiata votiva in nome della dea Ops, antica divinità osca dell’abbondanza e delle risorse della terra. L’azione è parte del progetto FABULA - Laboratorio di comunità, e nasce come occasione per valorizzare il patrimonio archeologico, le pratiche produttive contemporanee e la dimensione simbolica del rito e della comunità.

A camminare in processione insieme alla Dea Ops, incarnata dalla performer Antonella Parrella sotto la direzione artistica di Alessandra Asuni, ci saranno cittadini, famiglie, produttori locali e, soprattutto, i ragazzi delle scuole secondarie di SantArpino, Frattamaggiore, Frattaminore e Orta di Atella, coinvolti nei laboratori che hanno preceduto l’evento. Attraverso incontri e attività creative, gli studenti sono stati invitati a riflettere sul valore sacro delle risorse e sul legame tra territorio, lavoro e cultura. 

La processione partirà da Piazza Macrì a Sant’Arpino, percorrerà il tratto di campagna noto come ‘a Ferrumma (via Compagnone), e giungerà fino all’ex Municipio di Atella, prossima sede del Museo Archeologico dellAgro Atellano. Lungo il percorso, saranno visitati luoghi simbolici della produzione agricola e artigianale locale, come l’azienda di Vincenzo D’Ambra, il vivaio di Salvatore Communara e altre tappe significative, in un’azione collettiva che vuole unire passato e presente: la cultura millenaria degli Osci e il valore contemporaneo delle attività produttive del territorio. L’invito è a partecipare, portando ciascuno le “ricchezze” che produce, come dono alla Dea Ops e diventare parte dell’azione pubblica.  Il cammino si concluderà con la posa di un’installazione votiva temporanea con innesti di opere di Noemi Saltalamacchia, Matteo Fraterno, Emanuele Pacini e Luigi Filadoro, all’ingresso dell’ex Municipio, per lasciare memoria visiva dell’evento e del rito collettivo. A documentare l’azione ci sarà un reportage fotografico e audiovisivo curato da Maria Luna Papa.

Questa iniziativa non è solo un evento: è un gesto condiviso che intende riattivare, nel presente, un immaginario antico, facendo dialogare le radici culturali degli osci con le realtà produttive e sociali di oggi. Un modo per guardare al futuro riscoprendo la ricchezza che nasce dalla terra, dalla memoria e dal fare insieme. L’obiettivo è restituire centralità a una cultura antica ancora viva nei gesti, nei saperi e nei prodotti della comunità atellana, facendo del patrimonio archeologico e delle maschere atellane un ponte tra memoria e futuro.

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