Succivo. Le associazioni “I bandi per il Casale di Teverolaccio siano riservati alle associazioni non profit”

Succivo  Le associazioni del tavolo di Consultazione per il Casale di Teverolaccio, FISH - Federazione Italiana Superamento Handicap - Campania, Comitato Don Peppe Diana, Associazione di Volontariato “La vite & il Pioppo” Arci Servizio Civile Caserta, Condotta Slow Food Agro Aversano-Atellano, Associazione di Volontariato Legambiente Geofilos Atella, Rain Arcigay Caserta ODV, hanno posto all'attenzione dello stesso tavolo un documento, sottoscritto anche da Libera Campania, Legambiente Campania e Forum del Terzo Settore della Campania intitolato "Teverolaccio Bene Comune".

" Il recupero e la valorizzazione del Casale di Teverolaccio a Succivo (CE) rappresenta un progetto esemplare, una buona pratica riconosciuta a livello nazionale, di come il terzo settore, in rete, genera valore e capitale sociale. Il ruolo assunto negli ultimi 40 anni dalle associazioni che hanno avuto cura del Casale, rappresentando prima un presidio di tutela, poi di recupero e valorizzazione, è stato ed è tuttora determinante nel far rivivere questo tesoro del nostro territorio, al fianco dell’Ente Comunale. Prima Arci e Legambiente (allora “Lega per l’Ambiente”), negli anni ‘80, poi “Casa della vita”, “Casa nel sole” e di nuovo Legambiente negli anni ‘90, successivamente gli “Amici del cavallo”, poi “Un cavallo per amico”, l’Agesci, Arci “Spaccio Culturale”, LIBERA, Slow Food, la Federazione Italiana Superamento Handicap, il Comitato Don Peppe Diana e Artenova e tante altre realtà associative hanno rappresentato e rappresentano tuttora il senso di cura che la nostra Comunità sente nei confronti di questo bene comune. A Succivo, in questi anni, grazie agli Enti di Terzo Settore, oggi riconosciuti nel nostro ordinamento giuridico (D.Lgs. 117/2017) come soggetti che perseguono in via esclusiva finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, senza fini di lucro, mediante lo svolgimento di attività di interesse generale, si è realizzata quella “sussidiarietà orizzontale” auspicata dalla Costituzione Italiana nell’art.118. Il Casale di Teverolaccio, all’inizio degli anni ‘80 era un rudere, dove negli anni si erano accumulati rifiuti e macerie di ogni genere. Oggi è un Bene culturale riconosciuto, dove si realizzano attività di promozione del territorio, inclusione sociale e promozione dei diritti delle persone con disabilità, lotta al disagio giovanile e alle tossicodipendenze, servizio civile, campi di volontariato nazionali ed internazionali, eventi culturali, teatrali, di musica indipendente e popolare, di arti performative e circensi, promozione dei prodotti dell’agricoltura del territorio, ippoterapia e pet therapy, percorsi didattici, inserimento lavorativo per persone svantaggiate e sottoposte a misure alternative al carcere, mercati di prossimità, orti sociali, fattoria didattica, salvaguardia ed educazione ambientale. Migliaia di persone di ogni età lo frequentano e più di 20 persone ci lavorano stabilmente. Il processo di rigenerazione del Casale di Teverolaccio è stato realizzato dal terzo settore e questo percorso è riconosciuto a tutti i livelli istituzionali. L'intenzione della Giunta Comunale (DGC n. 94 del 20/12/2021) di pubblicare un bando aperto al “profit” per la gestione della tipicheria ci appare in netta controtendenza rispetto al percorso di rigenerazione che l’associazionismo ha realizzato su questo Bene. Chiediamo: che il Comune di Succivo riconosca e valorizzi la ricaduta in termini di impatto sociale, culturale ed ambientale che il terzo settore ha finora generato e sarà in grado di generare per la Comunità Succivese; che i bandi di affidamento degli spazi del Casale di Teverolaccio siano rivolti al non profit, in linea con le sempre più numerose esperienze in Italia di gestione collaborativa di beni culturali pubblici e in attuazione dei principi stabiliti dal titolo VII del Codice del Terzo Settore, ritenuto recentemente dalla Corte Costituzionale una delle più significative attuazioni del principio di sussidiarietà orizzontale valorizzato dall’art. 118 della Costituzione, un originale canale di «amministrazione condivisa», alternativo a quello del profitto e del mercato (sentenza C. C. n. 131/2020)".

 
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