Sant’Arpino. Con la Cena di Comunità la Parrocchia di Sant’Elpidio ha acceso il cuore del paese con un evento semplice che ha unito, nutrito e ispirato
(di Idio Urciuoli)
SANT'ARPINO. Una piazza piena di sorrisi, condivisione e calore umano: lunedì sera piazza Macrì si è trasformata in un grande convivio sotto le stelle grazie all’iniziativa promossa dalla Parrocchia di Sant’Elpidio Vescovo, guidata dal vicario parrocchiale don Stanislao Tozzi, in collaborazione con l’associazione “Scusate il Ritardo” e numerose realtà associative del territorio legate alla parrocchia.
Una cena di comunità, senza formalismi né fronzoli, dove ognuno ha collaborato, in uno spirito che ha ricordato da vicino il messaggio di San Francesco d’Assisi: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Ed è proprio ciò che è accaduto: da un’idea semplice è nato un momento straordinario.
“Abbiamo voluto creare un’occasione per ritrovarci, per riscoprire il valore della fraternità e della semplicità. E credo che questa serata sia la prova che le cose più semplici sono spesso le più belle e le più vere”, ha dichiarato don Stanislao Tozzi. “San Francesco ci ricorda che ‘la vera ricchezza consiste nel saper fare a meno del superfluo’. Questa piazza piena di volti, di storie, di mani che si stringono, ci racconta una comunità viva, che ha ancora il desiderio di camminare insieme.”

La partecipazione ha superato ogni più rosea aspettativa: famiglie, anziani, giovani, bambini... tutti hanno contribuito con entusiasmo, collaborando con cibo, stoviglie, tavoli, sedie e, soprattutto, il desiderio di stare insieme. Alla serata hanno preso parte anche il sindaco Ernesto Di Mattia e il vice sindaco Speranza Belardo. "Eventi come questo fanno bene alla comunità". Non c’erano differenze, non c’erano ruoli: solo persone che si incontrano, si ascoltano e condividono un pasto. La Commissione Festa Patronale, i gruppi parrocchiali e l’associazione “Scusate il Ritardo" hanno collaborato attivamente all’organizzazione insieme agli sponsor che hanno donato il cibo per la realizzazione della serata (Caseificio "Di Santo", Macelleria RO&LY, Azienda Agricola Guarino "Cerasella", Panificio "Bagno" Paccone, Panificio Arena), dimostrando ancora una volta quanto sia preziosa la sinergia tra il tessuto ecclesiale e quello associativo del paese.

“La gioia di questa serata – ha concluso don Stanislao – non è venuta da grandi mezzi, ma dalla semplicità del cuore. Lo spirito cristiano ci insegna che la vera comunione nasce quando ci si mette al servizio degli altri con umiltà e letizia.” Un evento che non sarà solo un ricordo, ma un seme. Perché “dove è carità e sapienza, ivi non è timore né ignoranza; dove è letizia e umiltà, ivi non è inquietudine né tristezza”. E lunedì sera, in piazza Macrì, si è respirata proprio quella letizia e umiltà che fanno bene all’anima.