Aversa, medicina di genere LGBTI+. Se ne parla oggi pomeriggio nella biblioteca “Gaetano Parente”

AVERSA. In vista dell’Aversa Pride che si terrà il prossimo 25 giugno nella città della provincia di Caserta, l’associazione Rain Arcigay promuove l’evento intitolato “Medicina di genere LGBTI+: persone omosessuali, intersessuali e transessuali in sanità”. All’iniziativa, che si terrà oggi, lunedì 6 giugno alle ore 18:30 presso la biblioteca comunale “Gaetano Parente”, in piazza Santulli ad Aversa, prenderanno parte Valentina Sparaco, direttrice della Biblioteca LGBTI+ di Caserta; la dott.ssa Valentina Coluccino, medica; il dott. Gianuario Cioffi, medico, e la dott.ssa Rossella Montano, psicologa clinica e consulente sessuale. Il progetto è realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura (MiC).

Lo scopo dell'incontro è porre l'accento sui diritti sanitari delle persone omosessuali, intersessuali e transessuali. Studi scientifici internazionali dimostrano che esistono specifiche esigenze sanitarie nonché la necessità di superare le barriere che impediscono alla comunità LGBTI+ l'accesso agli appropriati percorsi di prevenzione, diagnosi e cura. Durante il dibattito verrà tracciato in grandi linee un quadro sulle strategie di inclusione da adottare in campo medico e assistenziale, anche attraverso il sostegno psicologico al coming out e al contrasto attivo dell’omofobia in ambito sanitario, ponendo uno sguardo sui processi di depatologizzazione e di depsichiatrizzazione delle persone LGBTI+.

La medicina di genere è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) attraverso l'Equity Act come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso), culturali (definite dal genere) e socio-economiche sullo stato di salute e di malattia delle persone. Un approccio di genere nella pratica clinica consente di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure studiando l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, sulla fisiopatologia e sulla patologia umana. L’erogazione di cure appropriate presuppone infatti la centralità del paziente e la personalizzazione delle terapie. La medicina di genere LGBTI+ serve dunque a studiare, fare ricerca, conoscere e applicare nella pratica medica i bisogni sanitari specifici. 

In Italia la medicina di genere è stata riconosciuta con l’art. 3 della Legge 3/2018. Nel 2019 il Ministero della Salute ha approvato formalmente il “Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere sul territorio nazionale”. È stato dimostrato che le norme di genere, i ruoli e le relazioni determinano la sensibilità e la suscettibilità delle persone a differenti condizioni di salute e di malattia, influenzando il loro benessere psico-fisico. Tali norme implicano anche un impatto sull'accesso ai servizi sanitari e all'assistenza medica. Nel corso del dibattito si discuterà su come l’omofobia, la transfobia, la lesbofobia e la misoginia causino un aumento del numero di patologie fisiche e mentali ai danni delle persone LGBTI+. L'emarginazione sociale, familiare, scolastica e lavorativa provoca un aumento dei suicidi e una riduzione della speranza di vita. La stessa scienza medica ha dimostrato come pratiche discriminatorie ed escludenti influiscano negativamente sulla salute.

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