Cesa. Guida scrive alla Meloni ed ai parlamentari casertani. “No al taglio del 10% dei fondi per i beni confiscati per progetti già appaltati”

Cesa Il sindaco Enzo Guida, ha inviato una lettera ufficiale alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, e per conoscenza ai parlamentari eletti nella provincia di Caserta ed all’Anci, esprimendo “profonda preoccupazione e ferma richiesta di revisione” in merito al recente provvedimento del Governo che prevede una riduzione del 10 % della dotazione finanziaria destinata alla misura “INV6C111.1.1 – PNRR Beni confiscati alla criminalità organizzata.

Secondo quanto riportato dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), la misura è concepita per valorizzare i beni confiscati destinandoli a finalità sociali, ma il taglio potrebbe mettere a repentaglio piccoli Comuni come Cesa, che hanno già appaltato interventi e ora si trovano con risorse inferiori alle necessità effettive.

Nel caso di Cesa, viene citata in particolare l’azione del Comune per il centro antiviolenza da realizzare in un bene confiscato alla camorra in Via Cavour: “Abbiamo proceduto all’appalto con impegno e pianificazione — spiega il sindaco Guida — ma ora con il taglio del budget rischiamo di fermare i lavori o di trovarci in grave difficoltà nella copertura finanziaria”.

Non possiamo permetterci che un atto di riduzione – dichiara il sindaco – comprometta la fiducia dei cittadini, il buon uso dei beni confiscati e la lotta alla criminalità. Chiediamo al Governo di intervenire tempestivamente e garantire che i progetti in corso non vengano penalizzati”.

Nella lettera, si ricorda che la realizzazione di questa opera rappresenta non solo un investimento infrastrutturale, ma un simbolo di rigenerazione urbana e di riscatto. “Quando un immobile confiscato diventa un bene pubblico — prosegue Guida — il messaggio è che bene sottratto alla camorra è restituito alla collettività ed una azione di giustizia sociale”.

Il provvedimento nazionale che taglia la dotazione – secondo l’ente comunale – rischia di generare “un cortocircuito” nei piccoli Comuni: i lavori sono già avviati, i contratti in essere, e un’inaspettata riduzione può comportare sospensione degli interventi, necessità di rifare i calcoli progettuali, o addirittura rischio di rinuncia al finanziamento.

Siamo pronti a collaborare con il Governo, i ministri competenti e i parlamentari della nostra area – conclude il primo cittadino di Cesa – perché venga assicurata la piena copertura delle risorse originarie o venga licenziata una norma di salvaguardia per i Comuni che si trovano in questa fase delicata”.

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