Attentato Barcellona. Tutto bene per i fedeli di Succivo e Cesa presenti in città

barcellona attentatoAgro Atellano     Stanno bene le due comitive di cittadini atellani presenti nel pomeriggio di oggi a Barcellona, dove un attentato ha provocato, stando agli ultimi aggiornamenti, 13 vittime. Nella città catalana è presente un gruppo di fedeli di Succivo in viaggio con la parrocchia della Trasfigurazione. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Colella ha comunicato che "a seguito del attentato avvenuto pochi minuti fa al centro di Barcellona, si comunica che il gruppo di Succivesi guidati dal Parroco Don Crescenzo Abbate sono tutti sani e salvi anche se bloccati dalle autorità in un hotel del centro a causa del protrarsi del pericolo di un ulteriore attentato". Analogo post del sindaco di Cesa, Enzo Guida, che ha reso noto come "ci sono dei nostri concittadini a Barcellona. Alcuni di loro si sono ritrovati nel pieno dell'attentato. In particolare c'è un gruppo di pellegrini che hanno fatto pure tappa a Lourdes. Sono riuscito a mettermi in contatto tramite WApp con alcuni di loro e hanno assicurato che stanno tutti bene. La Farnesina li sta aiutando i nostri concittadini dovrebbe rientrare a breve. Per fortuna tutto bene".

Ricordiamo come intorno alle 17 un furgone è piombato su una folla di decine di cittadini e turisti lungo la Ramblas nel centro di Barcellona: tredici le vittime accertate in serata ma ancora non ci sono informazioni sulla loro identità. Per primo il giornale catalano La Vaguardia e poi anche la polizia hanno parlato di attentato terroristico. Decine i feriti, almeno 80, di cui quindici gravi, inclusi alcuni bambini. In serata la rivendicazione dell'Isis.

Il mezzo ha cominciato a correre lungo la Rambla de Canaletes, nella parte più vicina alla grande Plaça de Catalunya, all'altezza di Carrer Bonsuccés, fino a raggiungere il mercato della Boqueria. Secondo numerosi testimoni il van procedeva a gran velocità su una traiettoria a zig-zag, apparentemente in un tentativo deliberato di investire il maggior numero di persone possibile. Una folle corsa premeditata, lunga quasi seicento metri, tra la gente a passeggio per la via.

l furgone poi si è schiantato contro uno dei chioschi che si trovano sul marciapiede che separa le corsie della Rambla destinate alle auto. Secondo alcuni testimoni, una o più persone armate sarebbero poi scese dal mezzo e fuggite a piedi e si sarebbero asserragliate in un locale, un ristorante turco. Forse anche con ostaggi. Circostanza questa poi in parte smentita dalla polizia.

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