Cesa. Martedì consiglio comunale per l’acquisto della Grotta e piano di Recupero del Centro storico

Cesa. Il presidente del consiglio comunale Domenico Mangiacapra ha convocato per martedì 7 marzo alle ore 9.30 una seduta del consiglio comunale. Il punto principale è la decisione di acquisire, al patrimonio comunale, una grotta con annesso terreno.

In questo modo – spiega il sindaco Enzo Guida – il nostro ente, impegnato nella valorizzazione delle grotte tufacee, avrà la possibilità di essere proprietario di una struttura del genere, per continuare i discorsi di promozione del territorio”.

Oltre a questo argomento, all’ordine del giorno vi è una ratifica di una variazione di bilancio ed alcune modifiche al regolamento del Forum Giovani e del regolamento sulla rateizzazione dei tributi.

Ma per restare in tema di grotte, la giunta comunale ha approvato anche l’adeguamento del Piano di Recupero del Centro Storico che prevede delle novità su questo argomento. 

Abbiamo previsto in questo piano – aggiunge il primo cittadino – l’obbligo di non chiudere le grotte, di tenerle aperte, anzi avvieremo un censimento delle strutture esistenti sul territorio, sempre nell’ottica della valorizzazione”.

“L’adeguamento del piano di recupero del centro storico – spiega il presidente Mangiacapra che ha curato la questione - si è reso necessario, in quanto col Puc c’è stato un ampliamento del perimetro. Inoltre, abbiamo recepito le norme nazionali e regionali in materia e, soprattutto, abbiamo dato attuazione ad una previsione del Piano urbanistico, vale a dire destinare i piani terra a locali commerciali, in modo da provare a dare impulso allo sviluppo di piccole botteghe artigianali”.

“Sempre nello spirito della valorizzazione del territorio e della salvaguardia della tradizione anche architettonica- conclude il sindaco – ci sono degli obblighi particolari per rimanere invariati i prospetti esterni delle case del centro storico. Infine abbiamo introdotto un vincolo sui palazzi storici esistente a Cesa, quello di Via De tilla ed il Palazzo Marchesale, per i quali non sarà possibile realizzare opere di abbattimento e ricostruzione”.

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