Il mistero dello Sciamano al centro dell’ultimo libro di Ercole Cacciapuoti. “Aprire la coscienza per osservare la vera natura della realtà”

CANCELLO ARNONE. È un romanzo particolarmente avvincente quello scritto da Ercole Cacciapuoti, autore casertano alla sua prima esperienza editoriale. "Lo sciamano e i misteri della mente", pubblicato nel 2021 da Mediterraneo editrice, è un elegante, ma sincero connubio di realtà e misticismo.

"Da piccolo stavo a casa, guardavo la tv e spesso avevo l’impressione di conoscere in anticipo le parole che ascoltavo da quella vecchia televisione, - ha fatto sapere l'autore - ma questa cosa, a quell'epoca, non mi interessò più di tanto. Crescendo, mentre mi occupavo della mia attività (imprenditore zootecnico), maturavano in me nuove consapevolezze riguardo quest'universo. Attraverso varie discipline quali meditazione, yoga, lettura e ricerche personali ho capito, alla fine del 2020, che avrei potuto sintetizzare tutti i miei propositi nella scrittura".

"Il mio intento principale, anzi lo definirei più un mio bisogno compulsivo, è quello di mandare al lettore le informazioni che ho compreso durante le mie ricerche. - ha sottolineato Cacciapuoti - In questo modo, spero di provocare negli altri quello che è accaduto in me: un’apertura della mia coscienza, un nuovo punto di vista per osservare la vera natura della realtà. Quando penso perché ho scelto lo Sciamano, come il protagonista del mio romanzo, mi viene in mente una sorta di richiamo che questa potente parola ha in me: Shaman in lingua inglese, Saman in lingua tungusa, Sramana in lingua sanscrita, Sha-men in cinese. È un termine che racchiude sempre un mistero da capire: come facevano questi individui a fare quello che facevano e ad avere l’infinta conoscenza della realtà che possedevano? Io considero l’essere umano un potente biomeccanismo in grado di influenzare la realtà circostante attraverso il suo modo di interagire con il campo quantico, cioè con lo stesso universo. Uno dei miei sogni è quello di trasformare il mio romanzo in un prodotto cinematografico, perché desidero che i messaggi dei miei romanzi possano arrivare anche a chi non ama leggere".

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