Il terzo migliore ristorante di Ponza secondo Google è “L’Ossidiana” guidato da una cuoca atellana: si tratta della chef Nunzia De Falco

Vista dai tavoli del ristorante "L'ossidiana" di Ponza

PONZA/AREA ATELLANA. È atellana la chef che con il suo ristorante “Ossidiana" ha conquistato il terzo posto nelle classifiche di gradimento “Google” sull’isola di Ponza per l’estate 2022: si tratta di Nunzia De Falco, 40enne ortese.

Un risultato non facile, considerando il livello della clientela e il numero di cucine presenti sull’isola in provincia di Latina. Un riconoscimento, quello del più importante motore di ricerca mondiale, che la De Falco ha messo in bacheca velocemente per organizzare subito la prossima esperienza. “Sono contenta soprattutto perché è arrivato per un locale - ha fatto sapere la Chef - chiuso da cinque anni che ho riaperto grazie al proprietario Pietro D’Arco che mi ha dato la possibilità di gestirlo. Al giorno d’oggi non è facile ottenere fiducia, soprattutto nel campo della ristorazione dove, comunque, ogni piccolo successo deve diventare subito un bel ricordo perché occorre programmare subito il passo successivo”.

Il Ristorante "Ossidiana" è situato nel cuore del porto borbonico dell'Isola di Ponza. È una location esclusiva e suggestiva con vista sul mare dove si può gustare una cena a base di pesce locale freschissimo, carne e cucina ponzese. Nasce dal connubio artistico della stilista Ludovica L'Amante e l'arte della gastronomia italiana con Chef premiati e internazionali.

Il segreto della chef De Falco è racchiuso in poche regole basilari: massima attenzione al cliente, prodotti di alta qualità e tanta gavetta. Sono le esperienze pregresse, infatti, a formare professionalmente una cuoca e questo la chef lo sa bene. “Ho iniziato a fare questo lavoro nel 2012 ma da adolescente aiutavo mio padre nella bottega di famiglia, una salumeria con una vetrina gastronomica. - ha fatto sapere, visibilmente commossa, la De Falco - Vendevamo solo prodotti di qualità, avevamo folla e io stavo a contatto con i clienti. In quel periodo ho imparato a scegliere le materie prime e a orientare il mio lavoro in base ai gusti delle persone con cui mi relazionavo quotidianamente. Per caso, poi, capitò un’occasione di lavoro nella ristorazione che presi al volo. Successivamente arrivai a Ponza dove ho all’attivo 8 stagioni: la prima volta ho lavorato con lo chef Vincenzo Castricato in un Hotel a 4 stelle. Dopo quattro anni consecutivi in questa struttura fu lo stesso chef a dirmi che secondo lui potevo gestire una brigata tutta mia e nel 2018 ho guidato la cucina di un altro ristorante in zona “Santa Maria. Dopo ho fatto un’esperienza biennale in Grecia e sono tornata a Ponza perché è un’isola che ti cattura, o la ami o la odi. Io la amo e, tra le altre cose, non potrei fare a meno dei gamberi rossi ponzesi”. 

Sull’esperienza di quest’anno, infatti, la 40enne ortese non ha dubbi: il grande protagonista del suo menu è stato proprio il gambero. “Abbiamo iniziato il 26 maggio e abbiamo chiuso il 25 settembre - ha sottolineato la Chef - I cappellacci all’ossidiana sono indubbiamente quelli che hanno avuto più successo: pasta fresca, ripiena di stracciata e gambero rosso ponzese, saltata con bisque di vongole e una spolverata di pistacchio di Bronte in uscita. Ma devo sottolineare che abbiamo scelto un menu semplice e con piatti di qualità, senza fronzoli. Poche portate, altissima qualità e un mix tra innovazione e iter tradizionali”. Sul fatto di essere donna in una brigata di soli uomini e sui giovani ha le idee molto chiare, chef De Falco. “Ai ragazzi dico di non fermarsi mai e di continuare a credere nei propri sogni - ha sottolineato la 40enne ortese - Per quando riguarda la disparità di genere, noi cuoche donne siamo di meno rispetto ai colleghi maschi ma siamo avvantaggiate perché riusciamo a gestire meglio lo stress e i ritmi della cucina. In linea di massima però si tratta sempre di una questione soggettiva: la brigata è una squadra di lavoro e deve lavorare serenamente. Indipendentemente dal genere di appartenenza occorre offrire al cliente quello che vuole: quando entrava all’Ossidiana sapeva cosa stava mangiando, apprezzava e ne riconosceva la qualità. I complimenti diretti dei clienti quando vanno via sono la cosa che mi emoziona di più: il riconoscimento più importante per una chef. Ci tengo a fare, infine, un sentito ringraziamento per la grande vicinanza umana e professionale al professore Pino Raimondi, presidente della sezione casertana della federazione italiana cuochi”.

 Idio Maria Francesco Urciuoli

    LOCALIZZAZIONE DEL RISTORANTE "L'OSSIDIANA" DI PONZA
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