Orta di Atella. Gli attivisti democratici Ortesi. “Invece di risolvere i problemi, Villano passa il tempo ad attaccare chi non la pensa come lui”

Orta di Atella     Riceviamo e pubblichiamo.

" Nel comunicato di esordio dell’associazione “Attivisti democratici Ortesi”, abbiamo evidenziato la totale incapacità del sindaco a gestire, anche, le questioni di ordinaria amministrazione.

Abbiamo detto che desta non poca preoccupazione il modo irresponsabile, con cui il sindaco ha contribuito, rapidamente, a ripristinare sul territorio clientelismi e conflittualità, anche nella sua stessa maggioranza.

Una restaurazione che non ha nulla a che vedere con il cambiamento promesso in campagna elettorale.

Avremmo voluto, volentieri, essere smentiti ed, invece, Andrea Villano ha confermato tutto, alla prima occasione utile.

Ha, infatti, denotato pochezza umana, rivolgendo, addirittura, critiche al pubblico presente in aula, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, senza risparmiare, con i suoi strali, neppure, la libera informazione giornalistica.

Ha, inoltre, dimostrato tutta la sua piccolezza politica, allorquando ha cercato di ostentare sicurezza, attaccando con arroganza la nostra associazione, per nascondere, ancora una volta, la paura del confronto ed il nervosismo tipico di chi non è all’altezza del ruolo.

Ha attribuito al nostro attivismo politico la funzione, da lui ritenuta intollerabile, di essere “contro” la sua amministrazione, confermando, in ciò, una totale mancanza di cultura democratica.

Ha raggiunto, infine, il culmine, allorquando ha accusato, apertamente, consiglieri regionali ed europarlamentari che, con la loro incompetenza, avrebbero determinato l’esclusione della sua lista dalla competizione per le prossime elezioni provinciali.

Uno spettacolo indegno, in cui non ha risparmiato nessuno e tutto ciò lo ha fatto, utilizzando il tempo e lo spazio riservato dalla legge e dal regolamento comunale per le comunicazioni istituzionali del sindaco. Comunicazioni istituzionali!

Ci saremmo aspettati comunicazioni sugli esiti dei lavori della commissione d’accesso. Ci saremmo aspettati comunicazioni interessanti sulla chiusura  “permanente” del Parco Giochi, di cui, ancora oggi, non se ne comprendono le cause. Comunicazioni sulla chiusura del Palazzetto dello Sport (di cui era stata pubblicamente promessa la rapida regolarizzazione ed, invece, non ci è dato, nemmeno, sapere se è ancora posto sotto sequestro dalla magistratura), imponendo ai giovani e alle diverse associazioni sportive presenti sul territorio di ricorrere a strutture di altri paesi e province. Sul totale abbandono del Campo sportivo. Sulle politiche territoriali e urbanistiche ma, anche, le non meno importanti, questioni ambientali.

Ci saremmo aspettati comunicazioni su un’ulteriore emergenza da gestire: i titoli abilitativi delle attività commerciali presenti sul territorio. Anche in questo caso, si naviga a vista ed ogni giorno registriamo la chiusura di una nuova attività. Manca una politica che affronti organicamente la questione. Pare che non si voglia tener conto che è il 70% delle attività commerciali a trovarsi nelle stesse condizioni.

Ed, allo stato, dovrebbero chiudere tutte! Per carità, la legge è legge e va sempre rispettata. Ma la politica ha le sue responsabilità ed una classe dirigente, che si definisca tale, deve mettere in campo una proposta seria, con cui si possano chiedere legittime soluzioni alle istituzioni sovracomunali.

Anziché affrontare e risolvere tali problemi, il sindaco preferisce impiegare il suo tempo per attaccare le associazioni, che non condividono  il suo modus operandi. E’ la storia che si ripete!

La verità è che si tratta di una persona, che non ha, mai, accettato il pluralismo e l’antagonismo delle forze di opposizione. È ovvio che, per un sindaco debole, la nascita di proposte alternative rappresenta, per lui e non certamente per la vita democratica di una comunità, un pericolo, una minaccia.

Noi, invece, prendiamo atto di una gestione privatistica della cosa pubblica e contribuiremo, stia sicuro il sindaco, con le anime critiche di questo paese e con responsabilità e fermezza, ad accelerare la fine di questa deludente esperienza politica.

Restituire la parola agli elettori, senza, neppure, attendere gli esiti dell’inchiesta prefettizia, è un atto di responsabilità. E’ la democrazia. E’ il tempo di ricominciare".

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