Sant’Arpino. Francesco Gifuni, persona con autismo, e l’esame di terza media “a colori” sostenuto in modo eccellente questa mattina. “Stare con lui è stato un valore aggiunto”

(di Idio Urciuoli)

SANT'ARPINO. Sostenuto stamattina, dall'allievo Francesco Gifuni, l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Il giovane studente, persona con autismo, ha discusso in modo eccellente al cospetto della commissione la sua tesina dal tema " I colori e le emozioni ", partendo dal suo colore preferito, il blu (il colore del suo pupazzo Oggy) e parlando delle sue emozioni ha spaziato da Van Gogh al sistema solare (giallo), alle guerre mondiali (nero), abbinando di volta in volta un colore alle diverse materie.

Francesco ha frequentato l’istituto comprensivo "Rocco - Cinquegrana" fin dalla scuola dell’infanzia ed oggi chiude un ciclo emozionando tutti coloro come lo hanno conosciuto. Il suo rappresenta un esempio di come la neuro diversità può essere un opportunità di arricchimento per tutti, e anche se non sono mancati momenti difficili in questi anni grazie al sostegno di mamma Stefania e di papà Mario, e soprattutto con il costante incoraggiamento di sua sorella Clara e il supporto delle giuste strategie e di persone che hanno creduto in lui, insegnanti e terapisti, si sono raggiunti enormi traguardi come quello di oggi.

"Stare con Francesco per noi è stato un valore aggiunto all nostro lavoro di insegnanti che ci porta ad essere attenti ai diversi mondi che ci si aprono davanti. - ha fatto sapere la professoressa Mariella Paolella - Francesco è stato uno di quei mondi, il più complesso sicuramente ma anche il più profondo. L'unicità di Francecso ci ha spinto a migliorare e a dare valore al tempo e alla diversità che ci rende uguali perché ci insegna il rispetto dell' "altro da noi",ci spinge a dare valore a tempi diversi, a modi diversi e ad emozioni sconosciute perché tanto spontanee quanto inaspettate. Francesco ha rappresentato per noi un universo da scoprire ogni giorno dal quale imparare sempre qualcosa di nuovo e nel.quale non dare mai nulla per scontato".

"Al mio alunno speciale ho solo da dirgli "Grazie"! Grazie perché in questi mesi mi hai insegnato che si inizia sempre dalle cose più semplici, - ha fatto sapere un'altra professoressa di Francesco, Fabiana Fabozzi - che un rimprovero serve a capire, ma motivare ed incoraggiare, il più delle volte, stimola e rinforza il processo didattico/educativo, un caldo abbraccio serve a sciogliere i cuori più freddi, un dolce sorriso intenerisce, un "ti voglio bene" inaspettato riempie il cuore di gioia, un bacio spontaneo emoziona. Assecondare non va sempre bene, alcuni "no" sono difficili da dire e da accettare ma necessari e formativi. Ad alcuni "perché" non ci sono risposte, c'è sempre una soluzione ad ogni problema. Le regole vanno rispettate, anche se risulta difficile, ma è anche vero che essere troppo intransigente non sempre serve ad ottenere gratificazione perché spesso innesca un atteggiamento provocatorio di sfida nei confronti di chi pretende il rispetto di esse. La fiducia bisogna guadagnarsela. Con la dolcezza e la gentilezza si ottiene tutto. "Per favore", "grazie" e "prego" sono parole magiche. Chiedere "scusa" è segno di crescita personale. Nessuno è perfetto, chiunque può sbagliare, del resto".

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