Sant’Arpino, Palazzine Iacp. Due disabili non possono uscire di casa perché l’ascensore è rotta da diversi anni. I residenti:”Abbandonati a noi stessi”

SANT’ARPINO. È una situazione difficile quella che stanno vivendo i residenti delle palazzine “Iacp” di via Torquato Tasso.

Numerosi, infatti, sono i problemi strutturali che stanno interessando, da diverso tempo, uno degli edifici ubicati a pochi passi da via Volta: quotidianamente precipitano calcinacci dai cornicioni e dai balconi, l’acqua piovana finisce nelle fondamenta a causa di un difetto di posa in opera dei pluviali e l’illuminazione negli spazi comuni è diventata, ormai, solo un vecchio ricordo.

“Non si contano le segnalazioni che abbiamo fatto. - fanno sapere i sei nuclei familiari che abitano il condominio - Quando c’è vento forte dobbiamo stare attenti alle pietre che si staccano dai cornicioni e cadono giù e i tubi per lo scarico dell’acqua piovana in alcuni punti favoriscono infiltrazioni d’acqua nelle fondamenta dell’edificio che, col tempo, potrebbe essere interessato da seri problemi di stabilità. Siamo in piena regola con i pagamenti, dobbiamo aspettare la tragedia per intervenire?”

Il problema più grave, però, è quello che riguarda l’ascensore, guasto da cinque anni. Oltre alle numerose persone anziane che abitano i sei appartamenti, al terzo piano dell’edificio risiede una coppia di anziani, entrambi disabili, che a causa dell’ascensore fuori uso non possono lasciare il loro appartamento.

“La burocrazia dovrebbe lasciare spazio al valore dell’umanità che dovrebbe interessare ognuno di noi, soprattutto in questo difficile periodo che stiamo attraversando - hanno fatto sapere gli abitanti della palazzina Iacp - Umanità che, però, a quanto pare non ha chi dovrebbe venire a sistemare l’ascensore che permetterebbe a queste persone di svolgere una vita normale”.

C’è da sottolineare che due volte sono stati fatti dei sopralluoghi all’impianto ma, tuttavia, il problema a distanza di diversi mesi dall’ultima visita del tecnico, non è stato risolto.

Idio Urciuoli