Sant’Arpino. Raccolta abiti usati. Addio ai cassonetti. Si passa al porta a porta

Sant'Arpino      La giunta comunale, nel settore delle politiche ambientali, ha realizzato un altro passo in avanti, decidendo una variazione delle modalità del servizio di raccolta degli abiti usati prevedendo l'eliminazione dei cassonetti dalle strade che spesso diventavano sede di accumulo rifiuti.

La nuova modalità di raccolta avrà luogo con il servizio “porta a porta” senza costi per i cittadini, due volte a settimana nei mesi di cambio di stagione (dal 1 ottobre al 30 novembre e dal 1 aprile al 31 maggio) ed una volta a settimana nei restanti periodi dell’anno. " Abbiamo rivisto il sistema di raccolta di questi particolari rifiuti per dare un miglior servizio e maggior decoro urbano, -dichiarano il sindaco Giuseppe Dell'Aversana ed il vice sindaco con delega all'ambiente Caterina Tizzano - questa raccolta degli abiti usati darà maggiore efficienza alla raccolta differenziata senza costi aggiuntivi per l'ente."

Il nuovo servizio partirà dal primo dicembre 2020 e sarà preceduto da una rimozione di tutti i contenitori attualmente disposti sul territorio comunale per il conferimento degli abiti usati. Il ritiro avverrà direttamente presso il domicilio dell’utente che ne farà richiesta telefonica. Vengono esclusi da tale procedura i nuclei familiari nei quali ci sia un componente affetto da Covi19 o da un componente in isolamento cautelativo fino all’avvenuto riconoscimento di negatività all’infezione e/o al decorso termine. Per tali casi si devono attenere al protocollo vigente per lo smaltimento dei rifiuti. Scompariranno dalle strade quei contenitori che spesso diventavano sede di accumulo di rifiuti da parte di incivili costringendo il comune a continue pulizie extra. La decisone di provvedere a questo nuovo metodo di raccolta degli abiti usati, trova motivazione anche nella necessità di ottemperare alle disposizioni emanate dal governo per fronteggiare il diffondersi del virus Covid19 che tra l’altro vietano ai residenti in “zona rossa” di allontanarsi dal proprio domicilio se non per comprovate esigenze lavorativa o motivi di salute.

La notizia del prelievo porta a porta di abiti usati è stata accolta con gran sollievo dai cittadini santarpinesi in quanto i raccoglitori, dislocati in diverse strade del comune, oltre a diventare catalizzatori per lo sversamento selvaggio dei rifiuti indifferenziati erano anche pericolosi perché diverse volte, persone meno abbienti hanno cercato di prelevare il materiale all’interno restandone incastrati dentro.

Dal 1/12/2020 la cittadinanza sarà dunque obbligata a smaltire gli abiti usati chiedendo il prelievo domiciliare a mezzo servizio telefonico. Un passo avanti per un maggior decoro ed un miglior servizio.

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