Sant’Arpino, venerdì 30 giugno è in programma “Alcune troie lo fanno in opificio” nel centro per l’arte contemporanea di corso Atellano

SANT'ARPINO. L’ OPIFICIO PUCA spazio indipendente e centro per l’arte contemporanea, in collaborazione con il BarTo’, è lieto di presentare nei suoi spazi espositivi, Venerdì 30 giugno, l’evento “Alcune troie lo fanno in opificio”, una festa dell’arte e della diversità, per autofinanziare il progetto “Agata, la Palermitana” in programma il 9 luglio.

Per una sera l’opificio/bordello, con i suoi artisti/troie, non sarà solo il luogo dell’esibizione, dello spettacolo e dell’artificio, ma anche spazio creativo, ibrido, per esplorare il microcosmo degli emarginati dal suo interno, ponendoli al centro dell’azione poetica e politica.
Saranno riproposti in chiave performativa, gli stessi rituali della compravendita dei corpi: abbordaggio, contrattazione, consumo della prestazione. Se l’arte è una forma sottile di prostituzione, la troia, icona fondante della modernità, diviene centrale alla nuova definizione dell’artista, costretto a confrontarsi col nuovo mondo delle merci come un qualsiasi salariato. L’artista pone in vendita sé stesso, la propria vita, i propri sentimenti; come la prostituta, è, nello stesso tempo, venditore e merce, con eroismo dissacratore, da vera troia, nell’amor venale, realizza un principio di liberazione.
Una festa fuori dagli schemi, all’insegna della diversità, della non conformità sessuale, politica e culturale, vissuta con un tono goliardico, intriso di umorismo, ironia, parodia, farsa, che vuole esplorare le discriminazioni e le contraddizioni del presente, pronta a sorprenderci e a trasportarci nella violenza degli impulsi e del mercato.
Sono coinvolti artisti e non, molto differenti tra loro, sia per attitudini che per inclinazioni, con la partecipazione attiva del pubblico/cliente, in cui predominano le azioni performative, tra gag semiserie e azioni prescritte, che si ripetono e si rinnovano durante l’intera serata.
In programma dalle 20.00 film, la mostra di Vincenzo Toscano, musica e lo spettacolo teatrale (su prenotazione) ‘Cassandra, o della rivoluzione mancata’ sulle profezie inascoltate del movimento ‘no global’.

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