Cesa. Decadenza consiglieri, presentati venerdì i ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale

CESA. Presentati, venerdì scorso al Tribunale amministrativo regionale (e notificati al Comune di Cesa, alla Prefettura di Caserta ed ai consiglieri comunali subentrati Luigi De Angelis, Maria Rosaria Guarino, Raffaele Bencivenga e Maria Oliva) i ricorsi con cui si chiede l'annullamento delle delibere di decadenza dei consiglieri Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde e  di tutti gli atti prodromici e successivi nonché l'adozione dei più giusti ed opportuni provvedimenti di tutela cautelare. Ferrante, Alma, Bortone e Verde che hanno presentato ricorso sono difesi congiuntamente e disgiuntamente dagli avvocati Francesco Maria Caianiello, Agostino Armando Carratù e Luigi Migliaccio.

In sostanza sono state impugnate le deliberazioni consiliari con cui è stata decretata la decadenza dei consiglieri comunali. Come fanno sapere i legali, unitamente alle deliberazioni di decadenza sono stati impugnati gli atti di avvio del procedimento del 14 novembre, mediante i quali sono state ratificate le precedenti comunicazioni di avvio del procedimento notificate dal Presidente del Consiglio comunale, evidentemente illegittime perché l’organo consiliare non ha né competenza né potere.

"Le deliberazioni di decadenza sono state adottate nonostante le “giustificazioni” - fanno sapere i legali - con cui è stato specificato, nel dettaglio, il motivo delle assenze (protesta politica legittimamente manifestata anche mediante la non partecipazione alle adunanze consiliari). Il tutto senza mai interferire, negativamente, sul funzionamento del consiglio comunale (che ha 8 consiglieri di maggioranza e 4 di minoranza). Il fulcro del ricorso è la violazione del munus publicum (titolari di diritti e prerogative finalizzate ad un esercizio della funzione in modo consapevole, con la piena possibilità di presentare proposte di deliberazione al consiglio comunale, chiedere la convocazione dello stesso, presentare interrogazioni e mozioni (un potere di sindacato ispettivo), ottenere dagli uffici e dagli enti e/o aziende strumentali tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili per l’appunto, all’espletamento del proprio mandato (una estensione del diritto di accesso, ex art. 22 della Legge n. 241/90) ed inoltre, se consiglieri di minoranza, di presiedere le commissioni aventi funzioni di controllo o di garanzia.)".

Share
Translate »