La Leopolda vista da vicino. Una casa per liberali, democratici e riformisti

di Giovanni D'Elia

Firenze La "Leopolda" visto da vicino non è la stessa di quella che vi fanno vedere in TV e ci raccontano i giornali. Ci fanno vedere e ci raccontano degli interventi dei big, e dei quali riprendono le frasi a effetto, la battuta "puntuta", trascurando i contenuti, il merito, gli argomenti. Si punta più allo spettacolo che alla sostanza. Poco ci raccontano dei tavoli, dove si discute e ci si confronta su temi che vanno dall'ambiente al territorio, dal lavoro allo sviluppo, dal fisco alla burocrazia, dall'innovazione tecnologica alla rivoluzione digitale.

Tavoli ai quali c'è una partecipazione e un coinvolgimento passionale e competente e i cui risultati, ha detto Teresa Bellanova, costituiscono , poi , il profilo per costruire il nostro impegno politico e programmatico. Insomma, la cifra politica della "Leopolda" del decennale è stata la nascita di "Italia Viva". Una nuova realtà che di definisce , come ha sottolineato Matteo Renzi, "liberale, democratica, riformista". "La casa dei riformisti, la casa di quelli che una casa non l'hanno mai trovata, la casa di persone che si riconoscono in un progetto e che scommettono sul futuro" ha detto con passione Teresa Bellanova. Un partito che fa scelte e individua priorità, un partito dove la diversità è una ricchezza e il merito un riconoscimento a chi sa impegnarsi e realizzarsi. Il merito che non è appiattimento, ma valorizzazione. "Il merito è di sinistra" ha affermato con forza Teresa Bellanova. Matteo Renzi ha concluso sottolineando che la politica è il luogo dove si affrontano e si cerca di risolvere i problemi, avendo la consapevolezza che si può anche sbagliare. Ma sbagliando si scopre di essere vivi. Per questo noi, ha detto, lanciamo proposte non ultimatum. A chi ci accusa di aver cambiato opinione rispetto all'ultima Leopolda, rispondiamo che la coerenza non è masochismo, che sono cambiate le condizioni esterne e abbiamo con coraggio e con sofferenza personale assunto la decisione di contrastare il disegno sovranista e di uscita dall'euro di Salvini. Il suo disegno era di conquistare la prossima Presidenza della Repubblica e da lì partire per continuare nel disegno egemonico. Per questo abbiamo, ha sottolineato Renzi, rotto ogni indugio per creare non la mia casa, ma lo nostra casa. Una casa aperta a tutti coloro che credono nelle idee, nei valori, nei progetti, nei talenti. Una casa dove tutti ci possiamo riconoscere nell'identità dei valori liberali, democratici, riformisti.

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