Sant’Arpino, Alleanza Democratica:”BASTA CON LE DIFFAMAZIONI!”

alleanza-democratica-per-santarpino-e1463071039327Sant'Arpino. Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo politico "Alleanza Democratica per Sant'Arpino".

I sottoscritti facenti parte del movimento politico denominato “Alleanza Democratica per Sant’Arpino”, convocatisi in riunione straordinaria presso la sede del movimento il giorno 25 ottobre 2016 alle ore 19.30, per discutere sulle gravi diffamazioni pervenute ai danni del Presidente Eugenio Di Santo ad opera di alcuni esponenti politici locali, dopo ampia discussione esprimono la massima solidarietà al Presidente ed approvano all’unanimità il testo del seguente comunicato.

“Nella storia del dibattito politico locale, mai s’era visto una simile violenza verbale come in questi cinque mesi di sindacatura Dell’Aversana. Da subito, infatti, abbiamo dovuto subire le ire isteriche del neo-sindaco, con pesanti invettive contro questo e contro quello, a causa della situazione finanziaria del Comune.

Ed evidentemente questa rabbia perniciosa ha raggiunto dimensioni tali da divenire pericolosamente contagiosa, infettando tutti e tutto, coinvolgendo anche il movimento di “Speranza e Futuro” di cui è “Lider Màximo”.

Conseguenza ultima di tanto veleno è la dura presa di posizione sulla questione “Del Prete-Tizzano”, da parte del movimento “S&F”, il quale, nel comunicato di domenica scorsa, non ha avuto nessuna remora nell’impiegare espressioni gravemente offensive e lesive dell’onore e della dignità personale, aprendo ampi spazi a risoluzioni di ordine giudiziario; le quali, pur disdegnate da chi crede in un confronto politico, anche aspro, ma schietto, onesto e trasparente, si rivelano, purtroppo, essere le uniche, legittime ed efficaci, in grado di ripristinare e salvaguardare la reputazione ed il rispetto morale e sociale di ciascuno, che costituisce il fondamento stesso della comunità, all’interno della quale si formano e sviluppano le singole storie personali.

E’ stato, infatti, usato pubblicamente l’espressione “pregiudicato”, che in genere è riservata a “delinquenti abituali”, nel contesto, però, dell’esercizio del diritto di cronaca e di critica; ma se utilizzato in altri contesti configura pienamente il reato di diffamazione, ai sensi dell’art. 595 c.p. (Cass. Pen. n. 475/14), punibile anche con la reclusione.

E’ abbastanza chiara e palese l’allusione alla vicenda dell’ex sindaco Eugenio Di Santo, il quale, ad onor del vero e per fare la massima chiarezza, non è stato condannato, bensì ha patteggiato la pena ai sensi dell’art. 444 del c.p.p. (“Applicazione della pena su richiesta”), per “tentata induzione a promettere utilità” e non per “concussione”, come erroneamente riportato.

Ora, da un punto di vista strettamente tecnico e secondo una acclarata dottrina giuridica, supportata da autorevole giurisprudenza, l’accordo tra P.M. ed imputato non costituisce ammissione della colpa,

potendo l’imputato non essere nelle condizioni psico-fisiche per tollerare uno snervante iter processuale e l’innocente rimane innocente pur subendo una pena. Ed, infatti, le “sentenze di patteggiamento” non rientrano nella categoria delle “condanne”, bensì in quella delle “pronunce”, in quanto il giudice si limita a ratificare l’accordo.

Pertanto, alla luce di quanto appena detto risultano del tutto illegittimi e diffamatori appellativi quali “reo confesso”, “condannato” e “pregiudicato” rivolti inopinatamente all’ex Sindaco Di Santo, senza nessun fondamento né sociale e né giuridico, con l’effetto, comunque, di far crescere la tentazione di ricorrere in sede giudiziaria.

Ed a ben vedere, i due fortemente compromessi dal comunicato incriminato, a parte altri di cui si dirà in altri contesti, sono il Sig. Stefano Cicala, in quanto Presidente di “S&F”, ma soprattutto il giovane Giorgio Catena, il quale , rivestendo la qualifica di coordinatore, potrebbe essere additato quale autore o co-autore, suo malgrado, del reato, consumato con l’aggravante a mezzo stampa.

E ci meravigliamo come un giovane di buone speranze, qual è il nostro, si sia prodotto in espressioni che nulla hanno a che fare con le buone intenzioni di elevare il dibattito politico, fatto sprofondare, invece, nei più fetidi acquitrini dell’inciucio e della diffamazione.

Tralasciando, infatti, per un attimo l’improvvida richiesta di dimissioni della consigliera Iolanda Boerio, che preferiamo attribuire all’inesperienza ed alla esuberanza giovanile, il “buon” Catena e compagni hanno comunque commesso un errore di una gravità notevole, per il quale, probabilmente, saranno chiamati, insieme a Cicala, a rispondere, rimettendoci in termini non solo di reputazione personale, ma anche politica.

Ma non ce la sentiamo di tarpare le ali a giovani che con grande coraggio si vogliono dedicare alla politica, ritenendo fondamentale per i destini del paese far crescere una classe politica di persone preparate, a cui affidare il futuro del nostro territorio.

Non potendo, tuttavia, sorvolare sulla gravità di quanto accaduto, chiediamo, pertanto, in un estremo tentativo di riconciliazione, a quanti si siano prodotti in esternazioni diffamanti, di porgere le loro scuse, in maniera pubblica ed entro due settimane massimo.

Da parte nostra possiamo garantire la più grande stima, … come pure riteniamo da parte di tutto il paese”.

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