Sant’Arpino. Grande partecipazione al convegno in onore di Mimì Costanzo.

Sant'Arpino       Folla delle grandi occasioni domenica mattina, per il convegno organizzato dal professor Giuseppe Limone sulla figura di Domenico Costanzo, detto “Mimì”, uomo di straordinaria popolarità e figura benemerita della comunità locale.

Assiduo frequentatore della piazza principale del Comune atellano, Mimì, presente al convegno, rappresenta l’incarnazione dell’atellaneità per le sue straordinarie capacità sociali e per l’ironia che non ha mai perso nel corso della sua vita, nonostante gli eventi spiacevoli che hanno caratterizzato il suo percorso professionale: Costanzo, ora in pensione, è stato direttore dell’ufficio postale di Casandrino e nel corso della sua carriera è stato rapinato oltre venti volte, fissando un vero e proprio record tra i direttori degli uffici postali campani e divenendo, nell’immaginario collettivo locale, un personaggio di pirandelliana memoria.

Emozionante è stato il lungo encomio del professore Limone che, nel suo discorso, ha evidenziato la grande bontà e la semplicità di Mimì. “Oggi c’è bisogno di buon senso ma anche di senso buono, doti che possiede Mimì” ha dichiarato  Limone mentre il sindaco Giuseppe Dell’Aversana, presente al convegno insieme al direttore di PulciNellaMente Elpidio Iorio e all’assessore Giovanni D’Errico, ha sottolineato il grande senso di appartenenza di Costanzo con Sant’Arpino. “Ti abbiamo cantato il nostro inno di Sant'Elpidio che ci contraddistingue come comunità - ha dichiarato il primo cittadino - L'inno riscoperto dal mitico professore Aversano, con la sua antica fisarmonica. L'inno del nostro fondatore e santo patrono. La nostra radice, la nostra identità. Tu, caro Costanzo Domenico, ci rassomigli, ci rappresenti, sei il figlio del sacrestano, il presidente dei presidente, il direttore postale più rapinato del mondo, sei un grande lavoratore, tu sei quello dei sette capitoli elencati dal professore Limone, sei l'organizzatore dei viaggi che aprono la mente, sei l'eterno bambino che in una risata sfida la tragedia della vita, sei l'atellano che gesticola ancora dopo secoli. Sei nel tempo e fuori dal tempo".

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