Sant’Arpino. Lavori Scuola Media e probabili doppi turni, Di Santillo:”Proposte frettolose e lontane dalle esigenze della comunità scolastica”

SANT'ARPINO.  È intervenuto sulla questione che interesserà la scuola media di via Rodari dal marzo 2024, il coordinatore della locale sezione Volt Aniello Di Santillo. Durante il terzo mese dell’anno venturo inizieranno i lavori che porteranno al rifacimento completo degli edifici destinati alla scuola secondaria di primo grado e a Palazzo Ducale, in questi giorni, stanno cercando un’alternativa per far svolgere le attività didattiche.

Fornire ai cittadini una struttura scolastica nuova è senza dubbio una priorità ed è giusto aver fatto rientrare Il progetto nel piano del Pnrr. - ha fatto sapere Di Santillo - Ciò che però ora preme sapere agli studenti, ai professori, al personale e ai genitori è la destinazione provvisoria e l’organizzazione per il periodo che va da marzo 2024 a dicembre 2026, tempo in cui sono previsti i lavori”.

Il dirigente Volt ha sottolineato che occorre dare una risposta celere che metta d’accordo tutti e che soprattutto non crei disagi a nessuno.

Si è parlato di doppi turni e della possibilità di ospitare i ragazzi nelle altre sedi scolastiche, - ha fatto sapere Di Santillo - ma la soluzione sarebbe confusionaria e poco pratica. Come ha già ribadito la dirigente Maria Debora Belardo, che tanto si è prodigata per studenti e genitori, molti sarebbero i disagi se si dividessero le lezioni tra la mattina e il pomeriggio per permettere agli studenti di frequentare. A mio avviso questo provvedimento non è comodo per nessuno. In più, l’altra proposta sarebbe la possibilità di noleggiare containers, quando ci sarebbe di intervenire anche in altri plessi, magari fornendo pensiline come da me scritto mesi fa. Due proposte che sembrano essere state pensate frettolosamente. Non è possibile essere  lontani dalla comunità scolastica senza valutare le vere esigenze degli utenti. Mi auguro che il Comune tenti di conciliare i bisogni di tutti limitando al minimo i disagi”.

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