Sant’Arpino. Lettera replica a Risorgimento Atellano:”Solidarietà di facciata del gruppo di maggioranza e silenzio assoluta sulla verità”
SANT'ARPINO. Ha replicato alla solidarietà del gruppo di maggioranza al sindaco e al capogruppo, il consigliere di opposizione Salvatore Lettera.
"Ho letto con attenzione il comunicato del gruppo Risorgimento Atellano che, invece di entrare nel merito delle questioni, ha scelto di girare la frittata.
Ribadisco un concetto semplice: io non ho mai confuso un rinvio a giudizio con una condanna. Ho solo riportato un fatto già di dominio pubblico, che riguarda figure istituzionali del nostro Comune.
L’unico che ha trasformato il Consiglio Comunale in una “corrida”, facendo ribaltare anche Corrado dalla tomba, è stato proprio il Sindaco. Di fronte a una vicenda così seria, invece di fornire spiegazioni ai cittadini e ai consiglieri comunali con chiarezza e senso di responsabilità, ha perso completamente la calma: battendo i pugni sul tavolo, urlando come un forsennato, al punto che il suo assessore ha dovuto tirarlo per la giacca e il Presidente del Consiglio è stata più volte costretta a richiamarlo, invitandolo a restare calmo. E non è la prima volta che assume simili atteggiamenti isterici in Consiglio.
Invece di assumersi le proprie responsabilità politiche (lasciando quelle giudiziarie alla Magistratura), ha preferito far degenerare il Consiglio Comunale in caciara. Chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere politico e morale di chiarire la propria posizione, assumendosi responsabilità e fornendo spiegazioni ai cittadini. Non nascondendosi. Non restando in silenzio.
Un atteggiamento indegno, arrogante e offensivo verso tutti i consiglieri comunali e i cittadini onesti. Sant’Arpino non merita un teatrino di urla e minacce, ma trasparenza, rispetto e verità.
Il confronto civile e rispettoso vale sempre: non si fa a targhe alterne.
Il problema vero è che quando accade qualcosa al vostro avversario politico siete i primi a puntare il dito, a fare comunicati e attacchi personali; mentre quando riguarda voi, improvvisamente cala il silenzio e “non è affare di nessuno”.
Io resto pronto a confrontarmi pubblicamente, quando e dove volete, con atti alla mano, non sulle vostre chiacchiere ma sui veri problemi che attanagliano il nostro paese".