Sant’Arpino. L’opposizione:”Democrazia Calpestata, l’amministrazione Di Mattia continua a sottrarsi al confronto pubblico”
SANT'ARPINO. I consiglieri comunali di opposizione Boerio, Pezone, Cammisa, Lettera, Pezzella e Della Rossa hanno formalmente richiesto la convocazione di una seduta del Consiglio comunale di Sant’Arpino, ai sensi dell’art. 39, comma 2, del D.Lgs. 267/2000, per discutere tematiche di rilevante interesse collettivo, tra cui:
- La gestione del servizio idrico integrato mediante la società mista Acquedotti S.c.p.A., con particolare riferimento alla legittimità dell’affidamento, con particolare riferimento alla delibera Anac n. 258 del 13 giugno 2023 e alla recente sentenza del TAR Lazio del 16/04/2025 e alla compatibilità istituzionale degli incarichi assunti dal Sindaco all’interno della stessa società;
- Lo stato e il ripristino delle cappelle gentilizie nel nuovo cimitero comunale;
- La realizzazione di nuovi loculi cimiteriali e delle relative modalità di finanziamento.
"Questa richiesta si rende necessaria dopo che, già in data 28 marzo 2025, avevamo chiesto formalmente al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale la convocazione di un Consiglio comunale aperto, - hanno fatto sapere i consiglieri di minoranza - come previsto dal Regolamento comunale. Ulteriori sollecitazioni sono state trasmesse in data 8 aprile 2025, accompagnate anche dalla richiesta di una conferenza dei capigruppo per discutere i contenuti e le modalità del confronto pubblico.
A fronte di un inaccettabile silenzio da parte della maggioranza, siamo stati costretti a presentare una nuova richiesta formale di convocazione del Consiglio comunale, sottoscritta da un quinto dei consiglieri. In questo caso, il Presidente del Consiglio è obbligato per legge a riunire l’assise entro venti giorni, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste, come previsto dall’art. 39, comma 2, del D.Lgs. 267/2000
Se ciò non avverrà, ci vedremo costretti a chiedere l’intervento sostitutivo della Prefettura, affinché venga ristabilito il rispetto delle norme e della democrazia rappresentativa.
Mentre tutto questo accade, il garante politico dell’Amministrazione, nonché Professore Giuseppe Limone Ordinario di Filosofia della Politica e del Diritto presso la Seconda Università degli Studi di Napoli – Dipartimento di Giurisprudenza, continua ad intervenire pubblicamente con riflessioni pseudo-filosofiche, tentando di coprire l’inazione dell’Amministrazione e di legittimarne l’assenza di confronto con opposizioni e cittadini. Un comportamento che appare in netto contrasto con i principi democratici e costituzionali che egli stesso insegna nelle aule universitarie.
L’atteggiamento della maggioranza, che continua a sottrarsi a ogni forma di confronto pubblico con le opposizioni e con i cittadini, mina gravemente la trasparenza e il corretto funzionamento delle istituzioni locali. Non siamo in una monarchia né in un regime autoritario: il confronto pubblico è un dovere, non un'opzione.
Continueremo a lottare per la legalità, la trasparenza e la partecipazione, valori essenziali di ogni amministrazione democratica".