Sant’Arpino, questione Acquedotti. Cammisa:”Considerando che nel 2027 arriverà l’EIC, non era meglio uscire dal consorzio come hanno fatto altri Comuni?”

SANT'ARPINO. Si è espresso poco fa, il consigliere comunale Mimmo Cammisa, sulla questione della delibera Anac riguardante il mancato rispetto delle procedure burocratiche per l'adesione del Comune di Sant'Arpino alla Società Acquedotti Scpa.

"In merito all’adesione del Comune di Sant’Arpino alla acquedotti scpa, - ha sottolineato Cammisa - l’anac si è espressa ancora una volta con delibera 1555/2023, ribadendo che la stessa adesione non rispetta le regole e le norme previste per gli affidamenti dei servizi, nella fattispecie del servizio idrico integrato. Ora al di là del merito della delibera Anac, che pure risulta essere molto interessante, ciò che mi urge sottolineare, tornando al merito del mio ruolo di consigliere comunale di Sant’Arpino, e’ la scelta fatta dall’amministrazione di opporsi davanti al TAR alla delibera Anac. Ora, a parte ogni considerazione circa l’inammissibilità di un ricorso in difetto di natura provvedimentale di una deliberazione ANAC, nel senso che la deliberazione ANAC, riportanti le violazioni rilevate e le opportune indicazioni per l’adeguamento siano da intendersi come “avviso”, laddove è da intendersi come “obbligo” solo quello di tenere informata l’Autorità dei provvedimenti conseguenti che si intendono adottare, cosa che l’amministrazione ha fatto, mi preoccupa l’intento dilatorio di tale ricorso, cioè la volontà, evidentemente, di prendere tempo e questo soprattutto alla luce del fatto che per il 2027 , dunque prima della scadenza della convenzione con acquedotti, la stessa scpa dovrà fare spazio all’EIC. A questo punto non era forse meglio uscire subito dalla società consortile come, a mio avviso giustamente, hanno già fatto alcuni comuni aderenti? Se danno e’ stato prodotto con l’adesione, non era forse il caso di interromperlo dal momento della presa d’atto della delibera Anac? Ed inoltre , considerata l’inutilità di un ricorso ad una delibera che non contiene obblighi se non di informazione, era proprio il caso far pagare ai cittadini santarpinesi i costi dell’avvocato per il ricorso? Ai posteri l’ardua sentenza!!!"

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