Sant’Arpino. Servizio idrico, i sei consiglieri di opposizione:”Consiglio comunale deludente. Il professore Limone ha scarsa conoscenza dei lavori delle minoranze, partecipi più attivamente alle attività consiliari”

SANT'ARPNO. Giovedì sera, a distanza di una settimana dal consiglio comunale aperto dedicato alle cappelle gentilizie e ai nuovi loculi cimiteriali, si è tenuto finalmente un altro consiglio comunale aperto, questa volta sulla gestione del servizio idrico integrato mediante la società mista Acquedotti S.c.p.A..

Un risultato ottenuto solo grazie alla determinazione e alla costanza dell’opposizione consiliare, composta dai consiglieri Salvatore Lettera, Francesco Pezone, Domenico Cammisa, Iolanda Boerio, Nicola Della Rossa e Anna Pezzella, che sin dal 28 marzo scorso – cioè da oltre tre mesi – avevano formalmente richiesto la convocazione della seduta. Una convocazione arrivata solo dopo numerose sollecitazioni, e non senza l’intervento della Prefettura, a testimonianza delle difficoltà nel far rispettare i diritti delle minoranze. I sei consiglieri hanno fatto sapere che:" "Al centro del confronto, la legittimità dell’affidamento del servizio idrico alla società mista Acquedotti S.c.p.A., con riferimento alla Delibera ANAC n. 258 del 13 giugno 2023, alla Sentenza del TAR Lazio, n. 7595 del 16 aprile 2025, e alla compatibilità dell’incarico ricoperto dal Sindaco all’interno della società affidataria.

Durante la seduta sono intervenuti, oltre ai consiglieri comunali, alcuni cittadini prenotati per il dibattito. Tra loro anche il professor Giuseppe Limone, garante del gruppo di maggioranza “Risorgimento Atellano”. Con grande sorpresa e rammarico, abbiamo constatato che, nonostante le sue note competenze, il suo intervento non ha fatto chiarezza sui punti nevralgici della vicenda, evitando di fornire qualsiasi contributo giuridico, in particolare sulla conformità dell’affidamento rispetto alla normativa vigente e del necessario allineamento dell’azione amministrativa alla recente sentenza del TAR. Il suo atteggiamento, ostile nei confronti dell’opposizione, ha dimostrato una scarsa conoscenza dei lavori svolti dalle stesse opposizioni, sia nelle poche commissioni convocate dalla maggioranza, sia in Consiglio Comunale. Lo invitiamo, quindi, a partecipare con maggiore continuità alle attività istituzionali, piuttosto che limitarsi a difendere un’amministrazione che, sul tema in oggetto, fa acqua da tutte le parti.

Ancora più deludente è stata la posizione dell’amministrazione comunale, incapace di fornire risposte chiare. Nessuna indicazione sui tempi, nessun impegno su eventuali provvedimenti in seguito alla sentenza del TAR. Solo dichiarazioni generiche: “valuteremo la scelta più giusta per i cittadini” e “verrà convocata una commissione con la presenza dei tecnici e delle opposizioni”.

Frasi già sentite, che risuonano ormai come un triste refrain di questa amministrazione: tante parole, nessun fatto. Temiamo che anche questa vicenda – come troppe altre – finisca nell’elenco delle promesse mancate, lasciando irrisolta una questione delicatissima come la gestione del servizio idrico e la tutela degli interessi pubblici".

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