Allagamenti, i sindaci di Carinaro, Succivo, Gricignano e Cesa scrivono alla Regione per interventi all’alveo Annarosa: “Fenomeni insostenibili, si intervenga”

SUCCIVO/CESA/GRICIGNANO/CARINARO. Le bombe d’acqua di fine estate e di queste prime settimane d’autunno hanno riportato a galla un problema atavico per i comuni di Carinaro, Succivo, Gricignano e Cesa: l’alveo Annarosa.

L’esondazione del collettore, ormai, non avviene più solo con eventi piovosi eccezionali, ma ad ogni temporale. Il tutto dovuto al continuo ampliamento del bacino di influenza di captazione delle acque meteoriche del collettore, nonché per problematiche locali riscontrate come crolli di sponde, pendenze eccessive senza salti di quota e restringimenti. I continui allagamenti stanno interessando il centro storico dei rispettivi comuni, ma anche i centri abitati, come Via Piave a Carinaro, le strade di accesso dalla base US Navy di Gricignano, le campagne del territorio di Succivo. Fenomeni divenuti insostenibili per i disagi alla circolazione e per i danni arrecati al manto di asfalto e alle abitazioni continuamente inondate. Per questo motivo i sindaci Nicola Affinito (Carinaro), Salvatore Papa (Succivo), Vincenzo Santagata (Gricignano) e Vincenzo Guida (Cesa) hanno inviato una nota alla Regione Campania per chiedere provvedimenti urgenti.

La competenza del tronco fognario da manutenere, spiegano i sindaci, “è della Regione Campania, come prevede la Legge Regionale n. 16 del 12.08.1988, mancando formali consegne del tronco all’EIC e/o al Consorzio di Bacino del Volturno”. Nel 2019 l’Ente di Palazzo Santa Lucia ha provveduto con l’intervento alla disostruzione del partitore, e ad un taglio della vegetazione nel canale di sfogo, non essendo cementato risulta oggi nuovamente ostruito dalla vegetazione che impedisce il deflusso delle acque verso i regi lagni. Le fasce tricolori chiedono “l'intervento ad horas volto a capire tramiti rilievi, anche di video ispezioni, l’effettivo bacino di influenza dello stesso; cosa è cambiato negli ultimi anni come nuovi innesti che provocano allagamenti anche ormai con eventi non straordinari di pioggia; per la manutenzione dell'alveo nei punti in cui le sponde sono franate, con lo studio di vasche di laminazione volte a scongiurare eventuali danni irreparabili a cose e pericolo per la pubblica e privata incolumità per la cittadinanza”.

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