Poggioreale. Spettacolo teatrale in carcere con detenuti e familiari grazie a “I SudAtella”.

Napoli     Ancora una volta giovedì l’arte teatrale è riuscita nel suo più grande miracolo. Aiutare nel percorso di rieducazione quanti stanno scontando un periodo di detenzione in un penitenziario. E come sempre protagonisti di questa importante percorso progettuale sono stati gli attori e volontari della compagnia de “I SudAtella”, capeggiata dall’instancabile Susy Ronga. Al termine di un laboratorio svolto con un gruppo di detenuti del carcere napoletano di Poggioreale, c’è stato l’allestimento di una vera e propria piece incentrata sull’importanza dei beni immateriali interamente interpretata dai detenuti. All’evento svoltosi all’interno della chiesa asta all’interno dell’istituto di pena, hanno presenziato il direttore della casa di detenzione, Carlo Berdini, il direttore Stefano Martone, il responsabile dell'area trattamentale, Federica Tondo, l’educatore Dario Scognamiglio, oltre al magistrato di sorveglianza Francesco Chiaromonte ed ai familiari degli detenuti in scena. L’intero laboratorio, come detto, è stato curato dal sodalizio atellano, che oltre alla dinamica ed inesauribile Ronga, ha visto in prima linea Angela Bottigliero, Giovanni Falgetano e Lello Ferdinando Russolillo.

Ansia, incomprensioni, pregiudizi, duro lavoro, tutto ripagato dall’entusiasmo e dai sorrisi di “attori” e familiari che per due ore hanno dimenticato il contesto carcerario con tutto quello che vi è connesso e con la speranza che questo possa servire a reinserire nella società civile delle vite umane che, pur avendo commesso degli errori anche gravi, meritano di avere almeno un’altra chance.

Questo il senso profondo dell’opera de “I SudAtella” che anche giovedì scorso ha colto nel segno.

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