Sant’Arpino, Acquedotti Scpa. Pezone e Lettera presentano un’interpellanza:”Quali sono le azioni intraprese dalla maggioranza rispetto alle violazioni riscontrate dall’autorita anticorruzione?”

SANT'ARPINO. Protocollata all'ufficio preposto del Municipio, ieri dai consiglieri di opposizione Francesco Pezone e Salvatore Lettera, un’interpellanza relativa all’adesione da parte dell’Ente di Palazzo Ducale ad Acquedotti Scpa.

Dopo aver descritto l’iter burocratico sull’ingresso del Municipio di piazza Macrì nella società consortile, Lettera e Pezone hanno evidenziato che, a seguito di un esposto del coordinatore di Forza Italia Nicola Romano l’Anac riscontrava diverse violazioni legate all’iter burocratico con cui la gestione del servizio idrico è passata alla società consortile.

“Nel programma del gruppo politico di maggioranza “Risorgimento Atellano” veniva prevista la “verifica rigorosa delle condizioni giuridiche ed economiche secondo cui si svolge la gestione dell’acqua” - hanno sottolineato i due consiglieri di minoranza - e all’articolo 6 della convenzione stipulata tra il Comune e Acquedotti Scpa la Società Concessionaria, a titolo di corrispettivo per l'affidamento del servizio di distribuzione dell'acqua potabile nel territorio Comunale si impegna a versare annualmente al Concedente un importo pari al 3% del fatturato annuale di vendita dell'acqua potabile agli utenti, al netto delle imposte e del costo di acquisto dell’acqua. Vogliamo sapere quali sono le azioni intraprese, ovvero che saranno intraprese, per rimediare alle violazioni riscontrate dall’ANAC circa l’adesione del Comune di Sant’Arpino alla Società Acquedotti Scpa”.

I consiglieri di minoranza inoltre hanno chiesto quali sono le verifiche effettuate sulle condizioni giuridiche ed economiche secondo cui si svolge la gestione dell’acqua e quanto ha percepito e incassato il Comune di Sant’Arpino da parte della società Acquedotti Scpa, dall’adesione ad oggi, in ragione di quanto previsto all’articolo sei della convenzione stipulata.