Sant’Arpino. Bagarre in consiglio comunale, Salvatore Lettera:”Preferiscono scatenare una caccia alle streghe invece di assumersi le proprie responsabilità”

SANT'ARPINO. Il consigliere comunale di opposizione Salvatore Lettera ha chiarito, con un comunicato stampa, la questione dell'ultimo consiglio comunale, durante il quale si sono accesi i toni per una questione che interesserebbe il sindaco e il capogruppo consiliare.

"In data 30.09.2025 ho denunciato in Consiglio Comunale un fatto di estrema gravità: il Sindaco Di Mattia e il capogruppo consiliare (ed ex assessore) Ernesto Di Serio risultano rinviati a giudizio per il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

E sapete qual è l’aspetto ancora più inquietante? Dagli atti risulta che la parte offesa è proprio il Comune di Sant’Arpino!

Il rinvio a giudizio nasce da fatti ben precisi.
•⁠ ⁠Il Sindaco Di Mattia è stato rinviato a giudizio perché, dopo essere stato proclamato Sindaco del Comune di Sant’Arpino il 5 ottobre 2021, ha reso in data 15 ottobre 2021 una dichiarazione ex artt. 46 e 47 DPR 445/2000, affermando falsamente di non trovarsi in condizioni ostative all’assunzione della carica di Sindaco. Ha infatti omesso di considerare di aver nominato, appena due giorni prima (il 13 ottobre 2021), Ernesto Di Serio assessore della Giunta Comunale da lui stesso presieduta, nonostante fosse a lui legato da un rapporto di affinità entro il terzo grado di parentela.
•⁠ ⁠Il capogruppo Di Serio, a sua volta, è stato rinviato a giudizio perché, dopo essere stato nominato assessore il 13 ottobre 2021, ha reso in data 15 ottobre 2021 una dichiarazione ex artt. 46 e 47 DPR 445/2000, affermando falsamente di non trovarsi nelle condizioni ostative all’assunzione della carica, omettendo di dichiarare proprio quel rapporto di affinità entro il terzo grado con il Sindaco Di Mattia.

Di fronte a una vicenda così seria, sarebbe stato doveroso fornire spiegazioni ai cittadini e ai consiglieri comunali, con chiarezza e senso di responsabilità. Invece il Sindaco ha perso completamente la calma: ha battuto i pugni sul tavolo, ha urlato e ha accusato ingiustamente i dipendenti comunali, arrivando a definirli “infedeli” e colpevoli di aver fatto filtrare la notizia, arrivando persino a minacciare licenziamenti. Una menzogna clamorosa! Non sono stati certo i dipendenti a passarmi l’informazione.

Mentre Sant’Arpino si ritrova con un Sindaco e un capogruppo consiliare rinviati a giudizio, invece di assumersi le proprie responsabilità politiche (lasciando quelle giudiziarie alla Magistratura), si preferisce scatenare una caccia alle streghe, colpendo chi lavora con onestà e dedizione per il nostro Comune.

Chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere politico e morale di chiarire la propria posizione, assumendosi responsabilità e fornendo spiegazioni ai cittadini. Non nascondendosi. Non restando in silenzio.

Un atteggiamento indegno, arrogante e offensivo verso tutti i consiglieri comunali e i cittadini onesti. Sant’Arpino non merita un teatrino di urla e minacce, ma trasparenza, rispetto e verità.

IL CONSIGLIERE COMUNALE
SALVATORE LETTERA"

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