Sant’Arpino, consiglio comunale. Gruppo Insieme:”Condanniamo l’atteggiamento dittatoriale del sindaco Di Mattia. Il primo consiglio è un’escalation di incompetenza e presunzione”

SANT'ARPINO. Hanno preso posizione, gli esponenti dell'associazione "Insieme", sull'atteggiamento avuto dal sindaco Ernesto Di Mattia, giudicato non all'altezza del ruolo.

"L'associazione "Insieme per Sant'Arpino" unitamente al gruppo consiliare "Insieme con Di Santo Sindaco" condannano fermamente l'atteggiamento "DITTATORIALE" tenuto dal sindaco Ernesto Di Mattia nel primo consiglio comunale di giovedì scorso. - hanno fatto sapere dal sodalizio politico - Se il buongiorno si vede dal mattino, ci sono tutte le premesse per avere la certezza che ci aspettano gli anni più bui che il nostro paese abbia mai vissuto. Sbandierare di voler essere il sindaco di tutti, anche dei DUE TERZI dei cittadini che non l'hanno votato, e subito dopo trasformare il primo consiglio comunale in un vero e proprio mercato, con un sindaco appena insediato che sbraita e che zittisce chiunque (compreso il suo vice sindaco), è il peggio che potesse accadere, contro ogni possibile immaginazione! E non c'è scusa che tenga. Niente può giustificare un atteggiamento del genere! Ancor di più se l'atteggiamento è di un neo eletto sindaco, che ha basato tutta la sua campagna elettorale sullo sbandieramento delle sue competenze e del suo presunto rispetto della legalità (con tanto di garante). Il primo consiglio comunale della nuova maggioranza altro non è che un'imbarazzante escalation di incompetenza e presunzione, oltre che di maleducazione (e per quella non esiste tutolo di studio). Per non parlare del Presidente del Consiglio Ivana Tinto che prima ancora di essere eletta ha fatto spegnere i microfoni dei consiglieri d'opposizione. Bell'esempio di democrazia! Gravissimo e vergognoso quanto accaduto. Eppure avrebbe potuto ammettere "l'ERRORE (gravissimo)" o la dimenticanza (può capitare che si dimentichi chi sono i propri parenti!). E invece no, perché la presunzione ha preso il sopravvento e, anziché ammettere l'errore, il sindaco ha perseverato, trasformando il primo consiglio comunale in uno spettacolo indecoroso e vergognoso. Ma non bastava la nomina ad assessore di suo nipote Ernesto Di Serio, per completare la sua pessima figura, il sindaco Di Mattia ha IMPEDITO al Consigliere d'Opposizione Francesco Pezone di sedersi in consiglio comunale, adducendo come motivazione il fatto che le dimissioni di Eugenio Di Santo non fossero state regolarmente protocollate. Eppure Pezone aveva ricevuto anche la convocazione al consiglio comunale. Alla faccia della competenza e della professionalità! Una mancanza gravissima, riguardo alla quale Eugenio Di Santo ha già preparato apposita relazione su quanto accaduto. Nello specifico Di Santo ha regolarmente comunicato le dimissioni in data 20 ottobre 2021, tramite la pec formalizzata dall'Ufficio CED del Comune. Il giorno successivo alla pec, si è recato personalmente all'Ufficio Protocollo del Comune per consegnare anche a mano le dimissioni anticipate via pec. Con sua enorme sorpresa, però, Di Santo solo venerdì mattina ha scoperto che le sue dimissioni non erano ritenute valide per un errore di configurazione della sua casella di posta elettronica istituzionale. Quindi un errore non suo, che è stato fin troppo preciso, ma della macchina organizzativa comunale, che intanto però, come già detto, aveva convocato Pezone al consiglio comunale. Cose da commedia degli orrori! Un sindaco che non prende atto che rappresenta solo il 30% di un intero paese, che è diventato sindaco con una differenza di soli 68 voti, che nell'assegnare le cariche non ha tenuto conto di questo e che ha ringraziato a destra e a manca per quella che è tutt'altro che una vittoria, facendo dichiarazioni mendaci a pochi giorni dall'insediamento, non è il sindaco di tutti, ma soprattutto non è il sindaco che merita il nostro paese! Sono due le cose che dovrebbe ringraziare Di Mattia: il sistema elettorale che non ha consentito il ballottaggio che avrebbe dovuto esserci, e il PUC che hanno conservato nel cassetto e grazie al quale hanno fatto promesse (da marinai) in campagna elettorale, promettendo che sarà approvato. Un PUC con il quale ne vedremo delle belle viste le gravissime incompatibilità che contiene. Lasciamo ai cittadini la libertà di valutare la gravità di quanto accaduto, intanto ci chiediamo dove sia finito il garante, che evidentemente garantirà anche per le dichiarazioni mendaci del neo sindaco, e per quanto accaduto giovedì sera in consiglio comunale. Non serve aggiungere altro. I fatti parlano eloquentemente da soli!"

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