Sant’Arpino, querelle housing sociale. Buonomo non annulla la determina. “Con la modifica oltre 40mila euro in più nelle casse comunali”

SANT'ARPINO. E' una querelle particolarmente anomala che potrebbe minare la tenuta del gruppo di maggioranza, quella che sta andando avanti sulla modifica di una licenza edilizia concessa nel 2016.

Cinque anni fa il cittadino Santolo D'Ambra aveva ottenuto un permesso a costruire per la realizzazione di circa cento appartamenti. Doveva cedere 3 alloggi e tre box auto per l’housing sociale ma in data 5 febbraio 2021 ha chiesto la variazione delle unità abitative da destinare al Comune. Una modifica che porta a 4 gli appartamenti da cedere all'Ente di piazza Macrì (insieme a 4 box auto), così come riporta la determina di riferimento sottoscritta dal dirigente dell’area tecnica Vito Buonomo in data 17 marzo 2021. Il cambio, però, ha spinto l’assessore Salvatore Lettera a protocollare una nota in data 24 marzo in cui mette in dubbio la legittimità del provvedimento di Buonomo.

“Venuto a conoscenza della pubblicazione della determina n. 67 del 17.03.2021, a firma del Geom. Vito Buonomo pubblicata sull’albo pretorio - scrive Salvatore Lettera nel documento - del Comune di Sant’Arpino, con la quale, quest’ultimo, nella Sua qualità di responsabile del Servizio Urbanistica, modificava, non è chiaro se legittimamente i subalterni inizialmente individuati nel permesso di costruire n. 19/2016, e precisamente quelli recanti i numeri 77, 86 e 95, nonché i box individuati con i subalterni 17, 9 e 20, con nuove e diverse unità immobiliari identificate con i subalterni 75, 102, 92 e 82 nonché i box auto individuati nei subalterni 21, 46, 53 e 52, e ciò a seguito dell’istanza avanzata da D’Ambra Santolo – prot. in arrivo n. 2016 del 05.02.2021. A riguardo, dalla lettura della determina, apparentemente sprovvista di istruttoria e relazione tecnica dettagliata, il Geom. Buonomo afferma di voler procedere alla sostituzione delle unità immobiliari sopra richiamate in quanto, senza averne alcuna contezza oggettiva, ritiene che le particelle identificati con i sub 75, 102, 92 e 82 abbiano un “valore leggermente superiore a quello degli immobili originariamente previsti”. Purtroppo tale affermazione, come detto, non appare supportata da alcuna documentazione, ovvero relazione peritale, o relazione estimativa allegata alla determina che possa dare contezza di questo maggior favore ottenuto dall’Amministrazione Comunale di Sant’Arpino”.

Il giorno dopo, il 25 marzo, Vito Buonomo firma un documento con cui motiva il provvedimento del 17 marzo ed evidenzia contestualmente che i nuovi appartamenti hanno una metratura maggiore e, quindi, un valore maggiore.

"In data 5 febbraio 2021 il signor Santolo D’Ambra con nota n. 2016 trasmetteva la documentazione necessaria per il trasferimento degli alloggi di Housing Sociale “così come individuati nell’allegata tavola H”, rappresentando che, in ragione della volumetria realizzata, veniva ceduta una percentuale maggiore di quella prevista dall’art. 17 della convenzione n. 43/2012 sottoscritta il 22 dicembre 2012" scrive il dirigente nella lunga nota in cui poi specifica "che le superfici lorde delle quattro unità da cedere al Comune in sostituzione delle tre individuate in fase di rilascio del Permesso di Costruire n. 19 del 22 luglio 2016 risultano essere nel complesso metri quadrati 282,65 rispetto a metri quadrati 276,07 delle tre previste e, conseguentemente i volumi risultano essere 847,95 rispetto agli 828,21 precedentemente previsti".

Quello di Buonomo è un ragionamento di facile comprensione: invece di 3 appartamenti ora il Comune ne avrà 4 che sono più piccoli ma hanno complessivamente un valore maggiore rispetto a prima. Ragionamento che il dirigente mette nero su bianco alla fine del suo documento.
"Si ritiene il provvedimento dirigenziale n. 67 ad oggetto “Alloggi destinati ad housing sociale Permesso di costruire n. 19 del 2016 – Provvedimenti” è stato rilasciato nell’ambito delle proprie competenze, legalmente e legittimamente anzi, le unità che saranno cedute al Comune avranno un maggior valore" scrive Buonomo alla fine della nota protocollata il 25 marzo. Nel silenzio assoluto dell'intero gruppo di maggioranza, del sindaco Giuseppe Dell'Aversana, dell'assessore ai lavori pubblici Gennaro Capasso e di tutti i consiglieri di opposizione il 26 marzo 2021, in virtù delle note di Lettera e di Buonomo (e su richiesta esplicita di quest'ultimo), è stato affidato un incarico legale per 1268 euro affinché fosse fatta chiarezza sulla vicenda. Il parere, che stranamente viene inviato dall'avvocato anche alla Prefettura di Caserta e all'Anac, l'autorità nazionale anti corruzione ("A" chiede una consulenza a "B" e "B" fornisce la consulenza ma la comunica anche a "C", "D") arriva l'8 aprile 2021. L'avvocato sostanzialmente "consiglia" l'annullamento in autotutela della determina sottoscritta da Buonomo il 17 marzo perché secondo lui potrebbero configurarsi la violazione dell'articolo 17 della convenzione  rep. 43/2012, che lega il valore dell'immobile di housing sociale al valore della consistenza immobiliare e non alla superficie, e il vizio istruttorio, in quanto "la determina n. 67/2021 ha disposto la mera ed acritica presa d’atto della variazione dei subalterni senza alcuna istruttoria specifica volta ad appurare se le nuove superfici fossero o meno compatibili con il valore di cui all’art. 17 della convenzione". Il 12 aprile 2021 Buonomo "risponde" al parere dell'avvocato Tozzi con una nota in cui "rilancia". In qualche modo "raddoppia". Il dirigente infatti invia il documento al sindaco, al segretario comunale ma anche all'Anac, alla Prefettura, ai carabinieri di Sant'Arpino, alla Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord e alla Procura della Corte dei Conti di Napoli. Il dirigente risponde punto per punto alle criticità evidenziate dall'avvocato sottolineando che non sarà adottato nessun provvedimento di annullamento.
Per quanto riguarda la mancanza dell'istruttoria Buonomo ha evidenziato che "Affermare “senza averne alcuna contezza oggettiva” sembra alquanto azzardato perché il 25 marzo 2021, con nota n. 5000 (peraltro richiamata dallo stesso avv. Luca Tozzi) lo scrivente chiariva e dimostrava analiticamente il vantaggio dell’Ente. I dubbi avanzati prima dall’assessore e poi rimarcati dall’avv. Tozzi relativamente all’esposizione (solare) delle nuove unità rispetto alle precedenti e il livello di piano, non destano alcuna preoccupazione e in alcun modo possono concorrere alla determinazione del loro valore in primis perché non esiste alcuna direttiva comunale in merito a ciò ed anche perché: le quattro unità sono esposte tutte a sud est e non hanno alcun ostacolo fronteggiante e relativamente poi al livello di piano, le prime tre erano ubicate una a primo piano, una a secondo piano e una a terzo piano; attualmente le quattro unità sono ubicate due a primo piano (in altri tempi definito piano nobile), una a secondo e una a terzo piano. Hanno inoltre caratteristiche non riscontrabili in alcuna delle quattro unità destinate ad Housing Sociale già acquisite a patrimonio disponibile dell’Ente e precisamente: Impianto anti intrusione, infissi in PVC, caldaia a condensazione e pavimentazione radiante. E’ da precisare anche che queste unità classificate negli attestati di Prestazione Energetica come A2, differentemente dalle già citate quattro unità destinate ad Housing Sociale già acquisite a patrimonio disponibile dell’Ente che sono classificate egli attestati di Prestazione Energetica come C; tali caratteristiche ne aumentano il valore del 20, 25% pari a circa 40.000,00/50.0000,00 euro". Sull'ipotesi di violazione e falsa applicazione dell'articolo 17 della convenzione e sul vizio istruttorio il dirigente comunale precisa che "l’istruttoria è stata puntuale, precisa e completa ed è stato verificato il rispetto del 5,235% previsto nella convenzione 43/2012 che anch’essa viene allegata al presente atto per formarne parte integrante e sostanziale. Non sono state apportate variazioni tali da richiedere l’approvazione di una variante ma è stato solo incrementato il valore degli immobili da cedere al Comune di Sant’Arpino. La presa d'atto dell'incremento è stata effettuata con determina settoriale".
"Concludendo quindi, lo scrivente ritiene, assumendosene tutta la responsabilità, - scrive Buonomo al termine della nota - di non dover adottare alcun provvedimento né relativamente alla determina n. 67 del 17 marzo 2021, né relativamente al Permesso di Costruire per le opere di urbanizzazione primaria".

Id.Ur.

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