Sant’Arpino, querelle Housing Sociale viale della Libertà. Romano:”Il silenzio degli indecenti. Qualcuno ci spieghi come stanno le cose a via Volta”

SANT'ARPINO. Ha puntato il dito contro l'amministrazione comunale, il coordinatore della locale sezione di Forza Italia Nicola Romano, per la questione dell'housing sociale di viale della Libertà.

"Nell’ultimo periodo l’amministrazione Dell’Aversana è stata protagonista di un film comico che un cinepanettone al confronto meriterebbe una nomination all’Oscar. - ha dichiarato Romano - Nessuno si è degnato di dire una sola parola sulla questione dell'HOUSING SOCIALE lasciando che tutto passasse dal tritacarne mediatico alle aule di Tribunale. Eppure sarebbe bastato che qualcuno avesse avuto (non dico l’intelligenza, forse è chiedere tanto) ma almeno la decenza di leggersi le carte, a cominciare dalla Convenzione firmata tra i proprietari dei terreni del Comparto e l’Ente, per scoprire delle verità davvero elementari. Il pomo della discordia, come tutti sappiamo, sono stati i 3 appartamenti da cedere gratuitamente al Comune che ad un certo punto sono diventati 4. Santolo D'Ambra, imprenditore serio e onesto del nostro paese, dopo aver realizzato a sue spese opere di urbanizzazione per centinaia di migliaia di euro, dopo aver pagato al Comune centinaia di migliaia di euro per gli oneri di urbanizzazione, dopo aver presentato sulle scrivanie di Palazzo Ducale polizze fideiussorie bancarie a garanzie dell'housing sociale, ha addirittura offerto formalmente al Municipio di piazza Macrì l'importo economico relativo al prezzo dei 3 appartamenti che doveva cedere (in altri termini ha proposto al Comune di pagare la cifra che il Comune avrebbe dovuto ricavare dalla vendita dei 3 appartamenti).

La proposta tuttavia non è stata accolta da Palazzo Ducale perché, oltre a monetizzare grazie alla vendita degli immobili, il Comune deve anche preoccuparsi, secondo la normativa, che ad acquistare questi appartamenti siano giovani coppie o nuclei familiari con reddito medio-basso. Bene! E allora D'Ambra Santolo, in alternativa, proponeva al Comune la cessione gratuita di 4 appartamenti e 4 garage anziché 3 appartamenti e 3 garage in modo che il Comune potesse accontentare più persone e fare ugualmente cassa. 

Ma che cosa è scritto nella Convenzione? Che cosa deve avere il Comune da D'Ambra Santolo? Quanti appartamenti? E gli appartamenti devono essere vista mare o anche vista sottoscala??

Nella Convenzione è semplicemente scritto che il Comune deve avere il 5,23% dei volumi degli appartamenti realizzati senza alcuna ulteriore specificazione. Non si parla, quindi, di 3, 4 o 10 appartamenti, ma solamente di una percentuale sul volume complessivo dell'intervento edilizio. Percentuale che viene rispettata sia nel caso dei 3 appartamenti, sia (a maggior ragione) nel caso dei 4 appartamenti, soprattutto considerando che con 4 appartamenti si possono accontentare 4 famiglie (anziché 3) e che gli stessi hanno delle dimensioni più piccole e quindi sono più appetibili da un punto di vista commerciale (si vendono facilmente perché costano di meno). Il valore degli appartamenti (per legge) è sempre lo stesso, sia vista mare sia vista sottoscala!! E invece?? E invece, nonostante il parere favorevole del funzionario incaricato, la questione è finita nelle aule del Tribunale Amministrativo Regionale dove il Comune ha già incassato la prima sonora sconfitta su un'istanza presentata dal signor D'Ambra in merito alla sospensione dei provvedimenti con cui il ricorrente veniva diffidato "dall'utilizzo delle unità abitative in questione e/o l'alienazione delle stesse e dichiarandone l’agibilità" e con cui, inoltre, veniva ordinato "l'inutilizzo immediato delle parti comuni soggette ad autorizzazione da parte del Comando Provinciale VV.F. e degli impianti di sollevamento (ascensori)". E’ lecito quindi chiedersi: perché il Sindaco di un comune in dissesto non permette la vendita dei 4 appartamenti dell’housing sociale? E qualcuno ci vuole anche spiegare come sono andate le cose sugli altri 2 Comparti, a cominciare da quello di via A. Volta? Qualcuno di buona volontà vuole dirci se le opere di urbanizzazione sono mai state tutte completate e se sono stati fatti collaudi parziali? E qualcuno vuole anche dirci se gli appartamenti realizzati in questi comparti hanno già avuto l'agibilità e come l'hanno avuta? Se gli analoghi appartamenti di housing sociale messi in vendita dal Comune (per quelle zone) avevano l'agibilità e come ce l'avevano? Lo so che per loro è chiedere troppo, visto che in questo momento ci sono cose più importanti a cui pensare: il PUC! E ci sono interessi personali e di famiglia da tutelare che stanno venendo man mano a galla. Mancano all'appello, però, i pezzi da novanta (Sindaco e Vicesindaco) già costretti ad assentarsi dalla prima votazione in giunta. Anzi, per assicurarsi il risultato sono già stati spesi circa 1.500 euro di parere legale e altrettanti (sembra) ne dovranno essere spesi per "portare a casa" la votazione nel prossimo consiglio comunale. E IO PAGO!  E IO PAGO!!  E IO PAGO!!! Alla fine di tutta questa pagliacciata ecco il risultato: DA UN LATO abbiamo un imprenditore serio e onesto che ha ceduto terreni al Comune, pagato oneri, presentato polizze bancarie a garanzia e che sta (finora inutilmente) cercando di cedere gratuitamente al Comune ben 4 appartamenti di valore esattamente pari (se non maggiore) a quello pattuito nella Convenzione. DALL'ALTRO LATO abbiamo amministratori che non hanno letto un solo rigo degli atti comunali (o, se li hanno letti, non ci hanno capito nulla) i quali piangono miseria tutti i giorni ma non fanno niente per agevolare la cessione di 4 appartamenti da vendere al più presto per incassare soldi e, per di più, tagliano la testa ai dirigenti comunali per ragioni misteriose. Amministratori che chiedono pareri e incarichi con cui poi vengono ostacolati gli imprenditori che investono sul territorio ma non vengono ostacolati gli iter burocratici per rendere edificabili i "terreni di famiglia". Non è la prima volta che la politica ha chiesto chiarimenti su un atto amministrativo e sicuramente non sarà neanche l'ultima, ma ripeto, sarebbe bastato leggere solo LE CARTE, per evitare un ulteriore danno erariale che potrebbe gravare sulle casse comunali se l'imprenditore dovesse avanzare una richiesta di risarcimento danni. Un risarcimento danni milionario. E l'unica colpa sarà solo ed esclusivamente del Sindaco, del Vice Sindaco, e dell'assessore al ramo, che hanno avallato tutto ciò. VI SAREBBE BASTATO LEGGERE PE CARTE! UNA VERGOGNA SENZA FINE, alla quale potranno mettere fine solo i cittadini nel prossimo mese di ottobre, mandandoli tutti a casa.

P.S. =  Su questi temi, se il Sindaco ha il coraggio, lo aspettiamo in un confronto pubblico (CARTE ALLA MANO) anche in diretta via web. Sempre se qualcuno lo autorizzi".

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