Succivo/Ambito C06. Assegni di cura nel caos, Auletta: “malafede o ignoranza?”

SUCCIVO/AMBITO C06. Stanno generando disagi particolarmente rilevanti i ritardi che stanno interessando l'erogazione degli assegni di cura da parte dell'ambito C06. A farlo sapere è stato, ieri, Raffaele Auletta dell'associazione "ConTesti Differenti".

"Ciò che sta accadendo nel nostro Ambito Sociale è imbarazzante! - ha sottolineato Auletta - Ringrazio la tenacia dell'Assessore Imma Marsilio che da sola si sta impegnando a difendere un principio di equità e di giustizia sociale a difesa delle fasce più deboli. Fa imbarazzo come gran parte degli assessori alle politiche sociali, alcuni anche nuovi, siano totalmente impermeabili al "grido" lanciato dall'assessore succivese.

L'Ambito ha escluso decine e decine di disabili gravissimi dal "beneficio" dell'assegno di cura, misura che dovrebbe servire come "ristoro" per le famiglie le quali per tutto il giorno… tutti i giorni e tutti gli anni… senza sosta alcuna sono chiamati ad assistere il proprio caro, rinunciando a tutto (carriera, lavoro, socialità, passioni, etc.).

L'esclusione è avvenuta per una "interpretazione" della norma, a mio avviso non corretta. Ho offerto il mio "parere" (parere, si, perchè viaggiamo sull'onda delle interpretazioni!) tecnico al mio sindaco Salvatore Papa e concordo ogni virgola di quanto fatto mettere, con coraggio e professionalità, a verbale nel tavolo istituzionale d'Ambito dal nostro Assessore Imma Marsilio.

Gran parte degli assessori hanno deciso di avallare la scelta restrittiva di "pagare" solo i disabili presenti nelle liste dell'ADI (assistenza domiciliare integrata) dell'ASL di competenza; bocciando la proposta del comune di Succivo che di fatto propone di non punire chi non risulta (per varie motivazioni, che meriterebbero un serio approfondimento!) iscritto in queste liste, o quanto meno prevedere delle deroghe, visto il caos interpretativo.

Il criterio dell'adesione alle liste ADI dell'ASL, oggetto di questa interpretazione punitiva, a mio avviso e alla luce del caos sulle regole di arruolamento in ADI, non può essere vincolante o dirimente.
Forzatura logica per forzatura logica, io offro la mia provocazione:
Nella DGR si parla solo di "Cure domiciliari" non in maniera diretta di "ADI". ADI è una deduzione, per alcuni logica, ma a a mio avviso contestabile!
Rileggete l'art. 22 del DPCM 12 gennaio 2017 che definisce cosa sono le "cure domiciliari". La confusione è a monte. L'ADI è una delle possibili cure domiciliari ma non l'unica! Chi ha o ha avuto PTRI, ABA o altro servizio di cura domiciliare o riabilitazione continuativa al domicilio che non sia per forza ADI, secondo me non deve essere escluso.

Per le cose su esposte, in maniera sicuramente troppo sintetica, provocatoria e semplificata, secondo me si sta montando un caos inutile; probabilmente pilotato da comuni che artatamente hanno bloccato i propri utenti nelle liste ADI (anche senza usufruire di alcun servizio - poichè altresì inesistente) a danno di paesi che si sono mossi nella più totale trasparenze e onestà come Succivo, che in virtù dei servizi che L'ADI distrettuale offre (notoriamente, prevalentemente di tipo infermieristico), non ha mai spinto i propri utenti ad arruolarsi in ADI se non ve ne erano le caratteristiche.

Il paradosso è che avremo, a parità di patologia, situazione clinica, necessità assistenziale e gravità, un disabile dentro e uno fuori… e ladifferenza la farà la furbizia di alcuni nel forzare il proprio arruolamento in ADI… e questo è inacettabile!

La soluzione è solo una: TUTTI DENTRO!
Se le risorse sono poche o si fa una graduatoria (come previsto all'art.5 della DGR325) in base all'indice di gravità (art. 3 del D.M. 26/9/2016) e a parità di punteggio, si procede con ISEE; oppure come per gli anni passati si invitano tutti gli utenti ad accordarsi per un equa suddivisione, per un numero inferiore di mensilità cadauno.
Il resto è caos che non mi spiego; é un menefreghismo di paesi limitrofi che assicurati il proprio malloppo, seppur in danno di altri malati gravissimi, battono cassa e bloccano la proposta più equa e giusta che abbia mai letto in un verbale d'Ambito.

Mi rivolgo agli amici amministratori dei paesi limitrofi: FERMATEVI! rileggete con dovizia di attenzione la proposta equilibrata avanzata dall'Assessore Marsilio. Perché è la più giusta!

Persistere su questa china espone l'Ambito, e quindi i contribuenti tutti, ad affrontare una miriade di contenziosi che affosseranno per anni il nostro Ambito C06.

Imma Marsilio non demordere!"

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