Succivo. Questione alunno disabile museo atellano, la preside Belardo replica:”Io parafulmine di tutto ciò che accade. Quotidianamente facciamo della diversità e dell’inclusione il centro della nostra attività”

SANT'ARPINO/SUCCIVO. È arrivata poco fa la replica da parte della preside dell'istituto comprensivo "Rocco-Cinquegrana" Debora Belardo alla questione che ha interessato ieri un ragazzo diversamente abile che non è riuscito ad accedere al piano dell'edificio del museo archeologico di Succivo a causa dell'assenza di un'ascensore.

"Sabato 15 aprile 2023, presso il Museo archeologico atellano di Succivo, il nostro istituto ha partecipato a una bella e coinvolgente lezione di storia a classi aperte su Atella. - ha dichiarato la dirigente scolastica - Incontro che fa parte di un ciclo di appuntamenti cui abbiamo aderito per l’importanza che gli stessi rappresentano per la conoscenza del territorio in cui i nostri alunni vivono. La sala era gremita e gli alunni sono stati soggetti attivi, coinvolti nelle attività. Con sommo dispiacere ho saputo della difficoltà di un nostro alunno di accedere al secondo piano, dove si svolgeva l’incontro. L’ho saputo in ritardo, dalla rappresentante dei genitori della classe visto che non sono riuscita ad incontrare i genitori dell’alunno nè gli stessi si sono rivolti alla sottoscritta, ignara di quanto stesse accadendo perché comunque impegnata, in quanto una delle relatrici dell’evento tenuto, a gestire la parte tecnica e organizzativa prima dell’incontro; eppure ho incontrato i genitori tante volte durante quest’anno scolastico ed insieme abbiamo affrontato e risolto tante difficoltà, con grande disponibilità ed a tutti gli orari, anche fuori orario di servizio: quando ci siamo attivati per l’acquisto del banco speciale che permettesse all’alunno una posizione più comoda con la sedia a rotelle (del costo di circa 800 euro); quando abbiamo valutato l’inopportunità di prenotare l’autobus con pedana per l’uscita a Capua, in quanto l’alunno riesce talvolta a deambulare ; quando li ho invitati a chiedere una sedia a rotelle da utilizzare solo a scuola per evitare che si potesse rompere quella che portano avanti e indietro, da casa, ogni giorno (richiesta che stiamo attendendo da 6 mesi e non ancora è pervenuta da parte dei genitori; necessitiamo delle caratteristiche tecniche del prodotto); quando abbiamo più volte sollecitato il Comune di Sant’Arpino per la realizzazione di una pensilina da posizionare sulla rampa dei disabili in quanto quando piove diventa tutto più complicato da gestire, nonostante ci sia un collaboratore scolastico deputato all’accoglienza dell’alunno ogni mattina (pensilina che a distanza di sei mesi stiamo ancora attendendo); quando i genitori hanno richiesto che l’alunno effettuasse le “normali” attività di scienze motorie; quando è stato richiesto il pullman con pedana per la prossima uscita didattica a Pompei. Insomma i genitori hanno sempre trovato la porta aperta della presidenza e del mio cuore, come è mio uso fare con tutti i genitori degli alunni del nostro istituto e abbiamo sempre ottemperato, in quanto scuola, a quanto dovuto. Mai sono mancate le attenzioni per l’alunno e per tutti gli alunni dell’istituto, facendo dell’inclusione il centro della nostra mission educativa: “Scuola di tutti e di ciascuno”. Allora cosa è andato storo, ieri? Se devo essere il parafulmine di tutto ciò che accade, ci sto, anche quando le colpe non sono mie. Voglio esserlo!! Perché ho un corpo docente straordinario, lo dico e lo ripeto a gran voce in ogni occasione, anche perché di sabato mattina, ieri per la precisione, erano fuori servzio, eppure erano in dieci con circa quaranta alunni, lì, presenti al Museo; perché la docente di sostegno è una persona straordinaria, che fa di tutto per andare incontro alle richieste dei genitori e alle necessità dell’alunno; perché gli stessi genitori sono eccezionali, per le difficotà che affrontano ogni giorno nella società, non scevra di barriere architettoniche. Eppure facciamo della diversità e dell’inclusione il centro delle nostre attività con i circa centodieci alunni disabili per i quali abbiamo realizzato anche due bellissime aule multisensoriali che non hanno pari sull’intero territorio (manca al plesso Rocco, ma ci stiamo attivando). Potremmo accusare l’Archeoclub che ha organizzato gli eventi? Ma cosa c’entra se l’edificio è del Comune di Succivo e gestito dalla Sovrintendenza? Eppure il Presidente dell’Archeoclub ha chiesto a nome di altri, le scuse ai genitori dell’alunno sia all’inizio della manifestazione che alla fine della stessa, promettendo l’organizzazione di un incontro ad hoc solo per la sua classe. Avevo trovato con il Presidente dell’Archeoclub anche una soluzione, per permettere all’alunno di salire al secondo piano, ma a mia insaputa, sempre, l’alunno era già andato via con i genitori. Purtroppo rimane l’amarezza di cittadini che ogni giorno si vedono strappati dei diritti, dalle strade dissestate alle pensiline mancanti, agli ascensori inesistenti ai marciapiedi inaccessibili. Eppure bisogna andare avanti, a denti stretti, con la consapevolezza che il nostro istituto, la nostra scuola, la sottoscritta e tutti i docenti, manifestano ogni giorno passione per il loro lavoro e attenzione per tutti gli alunni, soprattutto se disabili, sempre dalla loro parte. Rimane l’amarezza di chi, come la sottoscritta, nonostante si dedichi con tutte le sue energie ai propri alunni, sottraendo tempo ed attenzioni alle persone care, tuttavia, raccoglie, spesso, solo delusioni".

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