Succivo. Venerdì all’Auditorium “Paolo VI” Isa Danieli e Patrizio Trampetti in scena per “un falso incidente”

SUCCIVO. Si terrà venerdì prossimo, presso l'auditorium "Paolo VI" di piazza IV novembre a partire dalle 20 e 30, lo spettacolo teatrale "Un falso incidente" con Isa Danieli e Patrizio Trampetti.

È una storia piccola e personale che si allarga fino a sfiorare il racconto di una generazione e di un'epoca segnata da sogni e conflitti.

Il protagonista (Patrizio Trampetti) esponente del folk revival (già fondatore della NCCP, autore di brani per E. Bennato, Baccini, Gilberto Gil ..) che ha costruito attorno a sé, nel corso degli anni un mondo piccolo popolato di rimpianti per quello che avrebbe voluto fare e non ha fatto. È il suo "falso incidente", come fosse l'unica verità possibile.

Sarà una persona cara, una grande attrice (Isa Danieli), già compagna di lavoro e di sogni di quell'epoca giovanile, a mostrargli sotto una luce diversa e più gratificante il percorso di vita compiuto.

Ad arricchire musicalmente il tutto Jennà Romano leader dei Letti Sfatti, (vincitore di un “Premio Ciampi“ per la ricerca musicale, ha collaborato e scritto con artisti del calibro di Lucio Dalla, Napoli Centrale, Fausto Mesolella, Erri De Luca, Tricarico, Arisa, Francesco De Gregori..)

Strumenti a corde della tradizone etnica, si fondono con le sonorità psicadeliche degli anni '70 in una miscela di teatro e musica.

Attraverso una lettera (forse solo pensata) a quell'amico ritrovato, l'attrice inizia a rileggere in soggettiva una fitta serie di vicende umane e artistiche, cercando e magari trovando una ragione nelle scelte compiute. Le aspirazioni del protagonista, i suoi successi e gli insuccessi riprendono forma, dunque, attraverso le riflessioni dell'attrice, che qui diventa voce disincantata di quei giovani che avevano sognato e lottato, emozionandosi fino in fondo. Un viaggio impreziosito dal riferimento a personaggi illustri (da Eduardo De Filippo al Maestro De Simone) che quel segmento di vita hanno condiviso e arricchito. Il racconto lascia inevitabilmente spazio anche all'aneddoto, al ricordo personale che, tuttavia, assume in questo contesto narrativo, anche un valore universale, nel senso di "generazionale" .

Quello che va in scena è un dialogo epistolare scandito dalla musica, con quest'ultima che compare non in funzione di mero accompagnamento sonoro, ma come sbocco emotivo concesso alla parola.

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