Sant’Arpino, antenna Iliad. Il Comune non si costituisce e perde il ricorso. Antenna installata e i cittadini protestano. “Non sappiamo cosa può provocare questo enorme impianto”

SANT'ARPINO. Hanno protestato i cittadini di corso Atellano e i tanti genitori degli studenti del plesso “De Amicis” per l'installazione  dell’antenna telefonica della compagnia “Iliad” sull’opificio Puca.

"Noi lottiamo per un paese migliore. - ha fatto sapere il genitore di un alunno della scuola santarpinese - Lottiamo per un ambiente pulito e invece sopra casa nostra ci piazzano un antenna Iliad. Non sappiamo cosa potrà provocare questo enorme impianto. Non ci hanno detto nulla. Senza avvisare i cittadini. Senza essere a conoscenza nemmeno di un documento che accerti l'idoneità dell'impianto. Nessun documento! La tutela della nostra salute e solo un optional? Faccio un appello al mio Movimento Ambientalista Terra Mia sperando possano prendere a cuore il problema".

Nel maggio del 2020 la compagnia telefonica presentò all’Ente di piazza Umberto I l’istanza di autorizzazione per l’installazione di una stazione radio base in corso Atellano sull’edificio industriale ubicato a pochi passi dallo storico plesso della scuola santarpinese. Il 24 agosto è scaduto il termine del silenzio assenso e il 28 ottobre la compagnia ha avuto il parere radio-protezionistico favorevole. Il 25 novembre ha trasmesso al Comune la comunicazione di inizio lavori per l’installazione dell’antenna sull’immobile ma il 2 dicembre 2020, con un’ordinanza sottoscritta il 30 novembre, gli uffici di piazza Umberto I hanno disposto l’immediata sospensione dei lavori ed hanno comunicato di avere avviato il procedimento di annullamento in autotutela dell’autorizzazione all’installazione della stazione radio.

Il sindaco Giuseppe Dell'Aversana, in data 4 dicembre tranquillizzò la popolazione affermando che: ”Gli uffici comunali, alla luce della documentazione acquista agli atti, hanno avviato il procedimento di annullamento in autotutela relativamente all’istanza inoltrata dalla Iliad Spa in data 27 maggio 2020 per l’installazione di una stazione Radio Base per rete di telefonia Mobile”.

Nel marzo del 2021 la compagnia telefonica ha presentato ricorso al Tar Campania chiedendo l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordinanza sottoscritta a fine novembre con la quale il Comune di Sant’Arpino disponeva l’immediata sospensione dei lavori di installazione dell’antenna e anche della determina numero 34 del 3 febbraio con la quale l’Ente di piazza Macrì ha annullato in autotutela il silenzio assenso.

Il tribunale amministrativo si è espresso in data 5 maggio con un'ordinanza a favore della compagnia telefonica dando il via libera all'installazione della stazione radio e sospendendo gli atti impugnati e condannando il Comune di Sant’Arpino, che non si è costituito in giudizio, al pagamento di 500 euro per le spese relative alla fase cautelare. 

Per il tar "Il Comune non può adottare misure, le quali, nella sostanza, costituiscono una deroga ai limiti di esposizione ai campi elettromagnetici fissati dallo Stato, quali, esemplificativamente, il divieto generalizzato di installare stazioni radio base per telefonica cellulare in intere zone territoriali omogenee". Sempre il tribunale, poi, sottolinea che "Ai Comuni non è consentito introdurre limitazione alla localizzazione, consistenti in criteri distanziali generici ed eterogenei (prescrizione di distanze minime, da rispettare nell'installazione degli impianti, dal perimetro esterno di edifici destinati ad abitazioni, a luoghi di lavoro o ad attività diverse da quelle specificamente connesse all'esercizio degli impianti stessi, o di ospedali, case di cura e di riposo, edifici adibiti al culto, scuole ed asili nido nonché di immobili vincolati ai sensi della legislazione sui beni storico artistici o individuati come edifici di pregio storico-architettonico, di parchi pubblici, parchi gioco, aree verdi attrezzate ed impianti sportivi".

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