Sant’Arpino. Il Tar accoglie il ricorso cautelare di D’Ambra. Sospeso il Provvedimento del Comune inerente l’agibilità degli immobili di Via della Libertà

Sant'Arpino      L'ottava sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania con ordinanza pubblicata in data odierna ha accolto l'istanza cautelare del sig. Santolo D'Ambra sospendendo il provvedimento prot. n. 5472 del 02.04.2021 adottato dal Responsabile dell'area tecnica del Comune di Sant'Arpino, con cui si dichiarava l'improcedibilità della S.C.I.A. per l'agibilità inerente le unità abitative del comparto di Via della Libertà, diffidando il ricorrente "dall'utilizzo delle unità abitative in questione e/o l'alienazione delle stesse e dichiarandone l'agibilità", oltre che dell'ordinanza settoriale n. 19 del 21.04.2021, adottata dal Responsabile dell'Area IV Tecnica, nella parte in cui si ordina "l'inutilizzo immediato delle parti comuni soggette ad autorizzazione da parte del Comando Provinciale VV.F. e degli impianti di sollevamento (ascensori)" nonché di ogni altro atto preordinato, connesso e/o collegato.

Nello specifico i magistrati partenopei hanno disposto la sospensione del predetto provvedimento "considerato che il provvedimento di improcedibilità di cui si discute appare adottato impropriamente oltre il termine di legge e senza le dovute garanzie procedimentali, precisato, tuttavia, che, ove ne ricorrano le condizioni, il Comune può adottare i provvedimenti di cui all’art. 19 co. 4 L. 241/1990".

Lo stesso TAR, con il medesimo provvedimento ha rinviato all'udienza del 26.01.2022 per la discussione nel merito.

La vicenda in questione è da mesi al centro di uno scontro tutto in seno alla maggioranza, oltre che fra diversi uffici dell'ente civico. Al momento, dunque, si registra un primo punto a favore degli imprenditori che hanno realizzato i vari comparti. A breve sempre il TAR della Campania sarà chiamato a discutere di ricorsi analoghi presentati da rappresentati di altri comparti primo fra tutti quello di Via Marconi. A questo punto è lecito chiedersi, anche alla luce del provvedimento odierno, come intende comportarsi l'ente civico per le altre situazioni similari.

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