Juntos…pero no unidos

SANT'ARPINO. El pueblo italiano y español han compartido historia y cultura juntos, con buenos y malos momentos. La primera idea que se me ocurrió para empezar fue destacar la supervivencia de ambos pueblos frente a las adversidades, a esas situaciones donde cada uno de nosotros demuestra su mejor parte y lucha con solidaridad. Pero debemos recordad que todo eso sucede en base a cambios políticos, económicos y un sinfín de posibilidades. 

 Así que pienso que la antigua ciudad romana de Atella y la actual provincia de Tarragona presentan dos ejemplos muy claros de como el mundo va cambiando, la historia se va sucediendo, pero hay elementos que perduraran. La primera diferencia que podemos encontrar es su pervivencia actual ya que la población oscana no pervive en nuestros días, sino que conforma un conjunto de poblaciones actuales que van desde Orta di Atella, pasando por Crispano, Sant’Atimo, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Grumo Nevano y Sant’Arpino mientras que la población Tarragona mantiene su matriz pero que con el tiempo acogió otras poblaciones colindantes. Ambas comparten una historia muy antigua, la población campaniense presenta registros de sus movimientos a inicios del siglo tercero antes de Cristo con los movimientos de alianzas en la Segunda Guerra Púnica entre Roma y Cartago; en el caso tarraconense la población data de una fecha similar por parte de los iberos, una tribu presente en la Península Ibérica y nombrada por varias fuentes clásicas, que en el caso de la ciudad tenia influencia de la tribu ibera de los Cosetanos; aunque en la zona de la provincia convivían varias tribus más como los Ilercabones. Su desarrollo debajo de Roma fue muy relevante convirtiéndose en una provincia importante para el imperio y aportando importantes representantes al gobierno, que la llevarían a ser una de las capitales más vigorosas. En el caso atellense, igual que su símil español, fue ocupada por los romanos exiliando a la población, pero, y aquí algo muy destacable, fue refundada para dar refugio a otra población que quedó destruida; un caso muy interesante que muestra el valor de integración, de solidaridad y entre otros que son parte la cultura mediterránea y Tarragona, y definitiva España, ha sido y es una tierra de acogida. Para poner ejemplos, durante la afluencia de los judíos y los musulmanes en tierras hispánicas había poblaciones que estaban divididas por tal regla, compartiendo espacio entre dos o más culturas como puede ser el caso de muchas de las ciudades importantes como Granada, Tortosa, entre otras.

Por lo tanto, como podemos ver, nuestra historia nos muestra que en nuestro ADN está el valor de la cooperación, de la ayuda al prójimo, y tenemos una conexión especial que ambos deberíamos aprender.  

Ian Cabùs Reyes

Imagen: Calle de Compte (Tarragona), con un detalle de un pilar coloreado. 

Fuente: Propia

https://www.flickr.com/photos/195374116@N04/51987956796/in/dateposted-public/ 

ITALIANO:

SANT'ARPINO. Il popolo italiano e spagnolo hanno condiviso storia e cultura insieme, con momenti belli e brutti. La prima idea che mi è venuta in mente all'inizio è stata quella di evidenziare la sopravvivenza di entrambi i popoli di fronte alle avversità, in quelle situazioni in cui ognuno di noi mostra il suo lato migliore e combatte con solidarietà. Ma dobbiamo ricordare che tutto questo avviene sulla base di cambiamenti politici ed economici e di infinite possibilità.

Quindi penso che l'antica città romana di Atella e l'attuale provincia di Tarragona presentino due esempi molto chiari di come il mondo cambia, la storia va avanti, ma ci sono elementi che durano nel tempo. La prima differenza che possiamo trovare è la sua attuale sopravvivenza poiché la popolazione osca non sopravvive fino ad oggi, ma piuttosto forma un insieme di popolazioni che vanno da Orta di Atella, passando per Crispano, Sant'Atimo, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore , Grumo Nevano e Sant'Arpino mentre la popolazione di Tarragona mantiene la sua matrice, ma nel tempo ha accolto altre popolazioni limitrofe. Entrambi condividono una storia antichissima, la popolazione campana presenta testimonianze dei propri spostamenti all'inizio del III secolo avanti Cristo con le alleanze della seconda guerra punica; nel caso di Tarragona la popolazione risale ad una data simile dagli Iberi, tribù presente nella Penisola Iberica e denominata da varie fonti classiche, che nel caso della città ebbe l'influenza della tribù iberica dei Cosetano; sebbene nell'area della provincia coesistessero molte altre tribù come gli Ilercabone. Il suo sviluppo sotto Roma fu molto rilevante, divenendo una provincia importante per l'impero e fornendo importanti rappresentanti al governo, che l'avrebbe portata ad essere una delle capitali più vigorose. Nel caso dell'Antica Atella, come la sua similitudine spagnola, fu occupata dai Romani, esiliando la popolazione, ma, e qui cosa molto notevole, fu rifondata per dare rifugio ad un'altra popolazione che fu distrutta; un caso molto interessante che mostra il valore dell'integrazione, della solidarietà tra gli altri che fanno parte della cultura mediterranea e Tarragona. Sicuramente la Spagna è stata ed è una terra accogliente. Per fare degli esempi, durante l'afflusso di ebrei e musulmani nelle terre ispaniche, c'erano popolazioni che erano divise da tale regola, condividendo lo spazio tra due o più culture, come può essere il caso in molte città importanti come Granada, Tortosa, tra altri. .

Pertanto, come possiamo vedere, la nostra storia ci mostra che nel nostro DNA c'è il valore della cooperazione, dell'aiuto agli altri, e abbiamo una connessione speciale che entrambi dovremmo imparare.

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